Milano – Improvviso e repentino dietrofront della borsa di Milano, che dopo aver registrato guadagni fino a +1% nel corso della sessione, azzera tutti i rialzi e vira bruscamente in rosso.
In evidenza le dichiarazioni del portavoce del Fondo Monetario Internazionale che, nel corso di una conferenza stampa, ha affermato che l’istituto di Washington “rivedrà probabilmente al ribasso le proprie previsioni”. Il Ftse Mib ha ceduto così lo 0,16%, a 15.244 punti. All’indomani dell’azione coordinata delle banche centrali l’esito dei mercati azionari è stato così negativo. Londra -0,19%, Francoforte -0,90%, Parigi -0,78%, Madrid -0,26%.
Sullo sfondo, la nota “European Economic Outlook: Back in recession” S&P taglia le stime di alcuni paesi europei, e per l’Italia riduce le previsioni del Pil del 2012 a +0,1%, contro il +0,2% precedente. Nella nota si legge anche che l’Europa torna appunto in recessione.
Si è spento così in meno di un’ora l’entusiasmo – che era rimasto comunque sempre piuttosto contenuto sulle piazze azionarie europee – successivo ai risultati delle aste francese e spagnola che, a fronte di un rialzo dei rendimenti, hanno assistito a una ottima domanda.
Alla notizia hanno reagito in modo decisamente più sostenuto i titoli di stato europei, come si nota dal trend dei rendimenti e degli spread. Spread Spagna-Germania in ribasso del 9,7% a 356 punti base, mentre quello tra Francia e Germania (sempre sui 10 anni) che subito dopo l’asta era crollato di ben il 22%, ha ceduto nel finale il 17%, a 92 punti base.
Sollievo anche sul mercato dei bond italiano, con lo spread BTP/Bund a dieci anni in calo del 5,5% a 448 punti base, e i rendimenti decennali che sono scesi sotto la soglia del 7%, attestandosi al 6,65%. In flessione anche i rendimenti dei bond a due anni, al 6,31%, mentre lo spread verso la Germania sui due anni è in flessione a 601 punti base, in calo di ben l’8,8%.
Tornando all’azionario, sul Ftse Mib i bancari hanno concluso la sessione in modo contrastato, ma in prevalenza con il segno più: Unicredit -0,58%, Ubi Banca +5,10%, BPM +1,74%, MPS +1,85%, Banco Popolare +1,46%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -1,71%. Male invece soprattutto Exor -2,92%, Fiat -1,31%, Campari -1,69%, Mediolanum -1,92%, Mediaset -1,73% e Saipem -2,36%.
Tra le storie societarie di rilievo, Finmeccanica (+2,62%) che ha scommesso sull’imminente uscita di scena del numero uno Pier Francesco Guarguaglini.
A brillare è stata comunque soprattutto Fondiaria-Sai, balzata dell’11,44%%; forti i volumi scambiati sul titolo, quasi il triplo della media degli ultimi tre mesi, per un valore di 2,7 milioni di azioni. Gli investitori riscoprono l’appeal del titolo, che dagli inizi dell’anno ha ceduto ben il 70%. Milano Finanza ha parlayo poi poi di un “piano industriale sul quale è al lavoro Fondiaria Sai, un piano che non utilizzerà la leva dei costi occupazionali, concentrandosi sul core business assicurativo. Perlomeno è quanto è emerso oggi in un incontro con il direttore generale della compagnia, Piergiorgio Peluso, e i rappresentanti sindacali”.
Intanto sul fronte valutario, l’euro sale verso il dollaro dello 0,20%, a quota $1,3465. La moneta unica guadagna contro il franco svizzero lo 0,36% a CHF 1,2330, mentre è in rialzo sullo yen dello 0,31%, a JPY 104,59.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in calo dell’1,08% a $99,28 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scendono dello 0,14%, a $1.747,80.