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Borsa Milano avanza, volatilità cambi a record crac Lehman

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MILANO (WSI) – Piazza Affari si e’ rafforzata negli scambi del pomeriggio, in linea agli altri listini continentali spinti dai progressi di Wall Street, per chiudere poi in rialzo dello 0,44% a 15.430 punti. Una serie di dati macro Usa hanno alleviato i timori sul rallentamento della politica monetaria di stimolo della Federal Reserve.

Da segnalare che l’indice di riferimento Stoxx Europe 600 ha messo a segno il rialzo più consistente nell’arco di due giorni degli ultimi 11 mesi. L’indice ha perso -3,1% nel corso di questo trimestre, riducendo i guadagni da inizio anno a +1,7%. Da segnalare, come riportano gli analisti di Mps Capital Services, che secondo l’indice Global FX volatilità di JP Morgan, la volatilità sul forex è sui livelli maggiori dal collasso di Lehman Brothers, la banca d’affari che ha chiuso i battenti nel 2008.

Comunicati i risultati dell’asta italiana, che ha avuto per oggetto i BTP a cinque e dieci anni. I tassi sono saliti, ma i giudizi degli analisti non sono negativi. L’Italia è riuscita a vendere d’altronde tutto l’ammontare previsto.

Detto questo, come commenta in una nota Vincenzo Longo, market strategist di IG: “l’asta è andata decentemente, ma non è stata brillante. Sorprendono i rendimenti sul decennale al 4,55%, poco sotto a quelli del mercato secondario. I rendimenti hanno beneficiato dei miglioramenti registrati nella seduta di ieri e nelle prime ore di questa mattina dopo le tensioni dell’ultima settimana. Ha deluso la domanda sul titolo più a breve termine, che è scesa nonostante l’importo in emissione sia stato inferiore a quello dell’asta precedente (2,75 mld euro)”.

Continuando, Longo ha fatto notare che “rispetto alle emissioni dei giorni scorsi, segnaliamo come i rendimenti sulle emissioni a breve siano saliti in misura maggiore rispetto alle scadenze più a lungo termine, determinando una tendenza all’appiattimento della curva per scadenze. Comunque, il risultato ha sancito definitivamente la mancanza di tensioni sul Tesoro dopo le news diffuse ieri da Ft sui derivati stipulati alla fine degli anni ’90. Il mercato è rimasto anonimo ai risultati dell’asta. In questo momento contano di più i dati Usa che sembrano essere dei buoni precursori delle misure che la Fed potrebbe adottare nei prossimi mesi”.

In calendario il Consiglio europeo: raggiunto nella notte un
accordo tra i ministri delle finanze dell’Unione europea che, dopo una riunione di sette ore, hanno concordato sul fallimento ordinato delle banche. Di fatto, nel caso di un fallimento di un istituto di credito, saranno gli azionisti, i possessori di bond e i depositanti che hanno più di 100.000 euro nei loro conti a dover pagare.

Focus sulla sottocapitalizzazione di diverse banche europee, incluse quelle italiane, dopo una classifica stilata da una grande banca d’affari. Italia sempre nel mirino dopo la notizia sulle perdite che il Tesoro avrebbe sofferto, pari a 8 miliardi di euro, per la stipulazione di contratti sui derivati.

Focus sul rapporto di Confindustria, che ha parlato di emoraggia di posti di lavoro, rivedendo al ribasso le stime sul Pil italiano del 2013 a -1,9% e parlando di fisco record a livelli insostenibili. Tuttavia, Confindustria ha detto anche che “l’Italia ha toccato il fondo”.

I mercati guardano con favore al deludente dato sul Pil Usa relativo al primo trimestre del 2013, che ha messo in evidenza una crescita dell’economia di appena +1,8%, rivista al ribasso dal +2,4% inizialmente resa nota.

In questo momento, con gli investitori che più di tutto temono che la Fed riduca la portata degli acquisti di titoli e dunque delle manovre di politica monetaria espansiva – come preannunciato dal numero uno Ben Bernanke – le cattive notizie che provengono dal fronte economico degli Stati Uniti garantiscono in qualche modo che la Banca centrale americana aspetterà prima di staccare la spina all’iniezione di liquidità. Si spiega così il rialzo di Wall Street, che ha avuto un effetto domino sull’azionario asiatico.

L’indice di riferimento dell’area, l’MSCI Asia Pacific Index è salito di ben l’1,9%, segnando il rialzo maggiore in nove mesi, precisamente dallo scorso 14 settembre, e dopo essere sceso -13% fino a ieri dal massimo testato lo scorso 20 maggio. L’indice cinese Shanghai Composite Index è prima salito per la prima volta in sette giorni per poi azzerare i guadagni e fare -0,33%. Sulla borsa di Tokyo, il Nikkei +2,96%, molto bene anche il Kospi coreano +2,87%, Hong Kong +0,92%

BTP ITALIA – Il differenziale fra Btp decennali e Bund tedeschi -3,48% a 286,89 punti base, a fronte di rendimenti sui BTP decennali -2,81% al 4,56%.

PIAZZA AFFARI – Tra le blue chip, svetta Mediaset (+7,79%): il Pg della Cassazione, Pasquale Fimiani, ha chiesto oggi una lieve riduzione del risarcimento dovuto da Fininvest a Cir nell’ambito della vicenda del Lodo Mondadori. Bancari meno bene del resto del mercato.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,05% a $1,3017; dollaro/yen +0,38% a JPY 98,09; euro/franco svizzero +0,27% a CHF 1,2301.

COMMENTO VALUTE MPS CAPITAL SERVICES : ieri si è assistito ad un apprezzamento del dollaro verso euro nonostante la revisione al ribasso del PIL Usa. Il cambio ha tentato brevemente una discesa sotto area 1,30, senza però riuscire a mantenere tale livello e questa mattina si colloca nuovamente poco al di sopra. Il supporto principale è collocato a 1,2985 (minimo di ieri), la resistenza a 1,3150.

Yen in deprezzamento verso tutte le principali valute durante la notte grazie al marcato rialzo (circa il 3%) della borsa nipponica. Verso euro il cambio oggi trova un livello di resistenza in prossimità di 128,50, mentre il supporto si colloca a 126,60.

In Asia è proseguito il deprezzamento della rupia indiana che ieri ha registrato un nuovo minimo storico verso dollaro Usa nonostante la banca centrale indiana stia vendendo dollari da due settimane per frenare il deprezzamento. La valuta indiana ha recuperato leggermente terreno questa notte dopo il deficit di partite correnti che è sceso oltre le attese nel primo trimestre.

Segnaliamo il deprezzamento dello yuan cinese verso dollaro Usa, ai minimi da 6 settimane, dopo che la PBOC ha abbassato il cambio di riferimento per la settima volta in otto giorni su timori collegati alle recenti tensioni sul mercato monetario, in fase di graduale ridimensionamento anche se i tassi interbancari restano su valori elevati.

Segnaliamo il quarto giorno di apprezzamento del real brasiliano verso dollaro grazie alla banca centrale che sta rimuovendo alcuni controlli sui capitali. In apprezzamento anche la lira turca dopo la vendita di 350Mln$ da parte della banca centrale per ridurre la volatilità.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,27% a $95,76 al barile, oro recupera dopo la forte flessione di ieri, -0,17% a $1.227,70.

ANALISI MERCATI, TASSI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area euro giornata di marcato calo dei tassi governativi che ha interessato soprattutto l’area periferica, in modo particolare Spagna ed Italia. Lo spread Italia-Germania si è posizionato sotto i 300pb con il tasso decennale arrivato in prossimità del 4,60%.

Il tutto alla vigilia delle emissioni di Btp attese per oggi fino a 5Mld€ che interesseranno Btp 5 e 10 anni. Il movimento è stato ancor più accentuato per la Spagna, riducendo il differenziale sul comparto decennale verso l’Italia a sotto i 15pb.

Complessivamente l’andamento di ieri si inquadra in una giornata di recupero dei mercati obbligazionari mondiali, con particolare riguardo ai comparti maggiormente sotto pressione nei giorni scorsi come ad esempio l’obbligazionario emergente.

Nel frattempo, la riunione straordinaria dei ministri finanziari della Ue ha portato ad un accordo (che dovrà comunque essere approvato dal Parlamento europeo) sulle regole da applicare in caso di ristrutturazione o liquidazione di una banca in crisi. È stato approvato il principio di prioritaria partecipazione di azionisti ed obbligazionisti, con tutela dei depositanti fino a 100.000€.

Allo stesso tempo è stata anche prevista una certa flessibilità per i singoli stati di intervenire su singoli casi per iniettare fondi pubblici nazionali con un limite pari al 5% del totale delle passività della banca, previa approvazione da parte di Bruxelles.

Le nuove regole sono attese entrare in vigore dal 2018. Oggi inizia la sessione di due giorni del consiglio europeo, chiamato soprattutto a prendere in esame provvedimenti a supporto del mercato del lavoro.

Dal fronte BCE, Draghi, nell’ambito di una serie di audizioni ai parlamenti di diversi paesi (ieri Parigi) per spiegare le linee guida ispiratrici della politica monetaria finora adottata, ha sottolineato ancora una volta come la politica monetaria resterà accomodante, aggiungendo di essere pronto ad implementare altre misure.

Negli Usa giornata di tassi a lungo termine in calo, in seguito anche al dato finale sul PIL del primo trimestre, che rivisto sensibilmente al ribasso soprattutto con riferimento ai consumi. L’alternanza di dati più o meno superiori al consenso, si riflette proporzionalmente sulle attese di maggiore o minore ridimensionamento del piano di acquisti Fed ed in ultima istanza sulla dinamica dei tassi governativi.

Sul fronte Fed, Lacker, membro non votante e noto in passato per il suo dissenso sul QE in passato, ha ieri sottolineato che malgrado il possibile ridimensionamento del piano di acquisti, la Fed è ben lontana da una riduzione del totale dei suoi attivi, aggiungendo che “…il ridimensionamento del piano semplicemente ridurrà la velocità alla quale stiamo incremento l’attivo”. Oggi l’attenzione sarà sui dati di maggio sugli indici utilizzati dalla Fed per misurare l’andamento dell’inflazione. Inoltre importante sarà anche nel pomeriggio il discorso sul mercato del lavoro di Dudley, membro votante Fed.

INFORMAZIONE DI STAMPA SUI TITOLI

BANCA CARIGE – La banca è alle battute finali per la cessione della Sgr del gruppo nell’ambito del pacchetto di dismissioni previsto nel piano di rafforzamento patrimoniale da 800 Mln€. Entro luglio il gruppo punta a chiudere sulla Sgr.

BANCA POPOLARE DI MILANO – La banca ha ricevuto l’autorizzazione da parte della Banca d’Italia a rimborsare entro il 30 giugno i Tremonti Bond per un importo di 500 Mln€ ed all’aumento di capitale per lo stesso ammontare previsto per la fine di settembre. Il rimborso dei Tremonti Bond consentirà alla banca di risparmiare 50 Mln€.

ENEL – Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, la società ha rinviato l’emissione del bond ibrido da 1,5-2 Mld€ a causa dell’instabilità dei mercati.

FINMECCANICA – Il parlamento ieri ha deciso che ulteriori acquisti di F35 dovranno essere approvati dal parlamento stesso e non direttamente decisi dal governo.

GENERALI – Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, l’Ivass ha dato il via libera all’acquisto del 38,4% della società russa Ingosstrakh.

IMPREGILO – Il gruppo sta studiando insieme con le banche e l’advisor Rothschild l’emissione di un bond da circa 500 Mln€. L’emissione, possibilmente entro l’anno, sarebbe a 4-6 anni e avrebbe il vantaggio di allungare la scadenza del debito e di allentare i vincoli rigidi imposti per l’Opa. Oggi la società presenta alla comunità finanziaria il piano industriale dell’integrazione dei due general contractor (Impregilo e Salini) e la strategia. Le prime tappe del dopo-Opa sono soprattutto finanziarie. L’obiettivo è chiudere gli 1,4 Mld€ di debiti con le banche entro l’anno.

APPLE – Il titolo della società è tornato sotto i 400$, per la prima volta dal 22 aprile, in un contesto di mercato al rialzo, sulla scia dei timori legati all’attenuarsi della domanda per l’Iphone 5 ed in seguito all’aumento delle scorte di smartphone.

UBS – La sussidiaria francese della banca svizzera ha ricevuto una sanzione da 10 Mln€ dal regolatore bancario locale (Autorité de Controle Prudentiel) a causa della “negligenza” nella lotta al riciclaggio e alla frode fiscale internazionale.