Economia

Borsa Milano cauta, alert dai Treasuries. Oro vittima di banche centrali

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Indice Ftse Mib di Piazza Affari all’insegna della debolezza, in un contesto di mercati in cui l’attenzione continua a essere focalizzata sulle recenti dichiarazioni di Janet Yellen, numero uno della Fed, relative ai tassi di interesse. Non aiuta l’incertezza alimentata dal vice Stanley Fischer, che nelle ultime ore non ha escluso la possibilitĂ  che ci siano piĂą manovre di politica monetaria restrittiva nell’anno in corso.

Il termometro dell’ansia degli operatori di mercato arriva dal mercato dei bond Usa, in particolare da quello dei Treasuries, che si avviano a terminare il mese di agosto con la perdita, su base mensile, piĂą forte dal giugno del 2015, sulla scia delle recenti dichiarazioni dei funzionari della Fed, e a fronte del rialzo dei rendimenti.

In particolare i rendimenti dei Treasuries a due anni sono saliti ad agosto al massimo da novembre, causa le scommesse sul mercato dei futures sui fed funds, che anticipano un rialzo dei tassi nel meeting di settembre con una probabilitĂ  raddoppiata al 34%. I rendimenti a due anni, di fatto – piĂą sensibili all’outlook di politica monetaria – sono balzati questo mese di 14 punti base allo 0,80%, e lo spread con i rendimenti a 30 anni è al minimo dal gennaio del 2008.

Da segnalare che, in media, chi ha investito in Treasuries ha perso -0,6% ad agosto.

Le speculazioni hanno rinvigorito il trend del dollaro, con il Bloomberg Dollar Spot Index che ha guadagnato terreno per la prima volta dal mese di maggio, zavorrando il mercato, in particolare, dell’ oro e del rame.

L’oro si appresta a chiudere il mese con una perdita di quasi -3%, scontando il fattore Fed ma anche i minori acquisti da parte delle banche centrali. Occhio alla strategia delle banche centrali, che detengono – stando ai dati del World Gold Council compilati da Bloomberg -32.900 tonnellate di lingotti, e che nei tre mesi terminati a giugno hanno ridotto i loro acquisti di ben il 40%, al minimo dal 2011. Si è trattato del terzo calo consecutivo negli acquisti di oro degli istituti, la fase piĂą duratura in almeno cinque anni.

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Sul fronte dei prezzi del petrolio, il contratto WTI ha accelerato al ribasso con una perdita -3% circa dopo i dati sulle scorte Usa. Da segnalare che i prezzi sono balzati tuttavia +11% circa ad agosto, sulla scia delle speranze di nuovi accordi in vista degli incontri tra i membri dell’Opec, che si terranno il mese prossimo in Algeria.

In generale, l’azionario globale – indice di riferimento è l’MSCI All Country World – conclude il mese di agosto con un rialzo su base mensile +0,5%, dopo il balzo +4,2% di luglio.

L’indice S&P 500 è distante dal record di sempre di appena l’1%, l’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe 600 sale ad agosto per il quinto mese in sei mesi, e l’MSCI Asia Pacific Index si appresta a chiudere in rialzo per il secondo mese.

Ma la “sorpresa” arriva dall’indice che monitora il trend dei titoli delle aziende cinesi quotate a Hong Kong, balzato ad agosto +7%, segnando così il trend migliore tra i 94 principali indici di Borsa.

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