Milano – Azionario prevalentemente negativo, spread in ripresa, euro sotto $1,27. E’ questo il quadro dei mercati europei, che dopo un avvio di giornata promettente hanno virato bruscamente in rosso. Motivo: un downgrade di massa di S&P che secondo le voci riportate da più fonti, incluso il Wall Street Journal, potrebbe arrivare già nella giornata di oggi, colpendo diversi paesi europei, Germania e Olanda escluse. Il Financial Times riporta che la Francia e l’Austria avrebbero già perso la tripla A.
Travolti dalla paura e dagli smobilizzi, le piazze finanziarie del Vecchio Continente sono riuscite comunque nel finale a risollevarsi dai minimi. Riguardo agli altri mercati, l’indice generale europeo Eurostoxx 50 ha ridotto le perdite nel finale, calando dello 0,55%; Londra -0,68%, Francoforte -0,74%, Parigi -0,11%, Madrid in recupero con +0,13%, Zurigo -0,36%, Amsterdam -0,51%, Belgio -0,57%.
A Piazza Affari, il Ftse Mib – che era arrivato a perdere fino a -2%, ha terminato la giornata di contrattazioni con -1,19% a quota 15.012. Già gli operatori non erano rimasti molto convinti dei risultati dell’ asta italiana, che oggi ha avuto per oggetto titoli di stato con scadenza nel 2014 e nel 2018.
Il risultato è stato infatti contrastato e, in modo particolare, sia i rendimenti che la domanda per i BTP a scadenza nel 2018, non sono stati confortanti: i tassi sono saliti rispetto all’ultima emissione, mentre il bid to cover si è mostrato inferiore.
Le notizie sull’arrivo di una carrellata di downgrade ha subito riportato la tensione sul mercato dei titoli di stato europei. Al momento, dopo essere risalito a 500 punti base, lo spread Italia-Germania a dieci anni riduce i guadagni e si attesta a quota 488, a fronte di un rendimento decennale al 6,66%. Alta tensione in Francia, dove lo spread con la Germania balza dell’8%, a 131 punti base.
Sul Ftse Mib le banche sono state subito colpite dai rumors, anche se nel finale la performance è stata mista. Unicredit +1,70%% è riuscita a resistere agli smobilizzi ma ha perso la soglia a 3 euro che era stata riagguantata in mattinata.
Giù anche Ubi Banca -1,38%, mentre Intesa SanPaolo +0,65% e Mediobanca +3,55% hanno recuperato terreno. Male invece Banco Popolare -1,36%, pesante soprattutto MPS, che ha ceduto il 5%. Banca Popolare dell’Emilia Romagna +1,86%. Tra altri segni meno, Exor -4%, Fiat Industrial -3,71%, Finmeccanica -2,80%, Azimut -3,60%.
Sulle banche da segnalare che una incidenza negativa è arrivata anche da parte di JP Morgan che nel quarto trimestre del 2011 ha pubblicato risultati deludenti e che sta mettendo sotto pressione il settore finanziario a Wall Street.
Tra gli altri titoli, occhi sull’opa lanciata da Unipol su Premafin. Il titolo Premafin è arrivato a balzare fino a +18%.
Sul fronte valutario frena l’euro che nei confronti del dollaro era balzato fino al massimo in una settimana, testando quota $1,2879 durante la mattinata.
Nel finale, la moneta unica ha sfondato al ribasso anche quota $1,27, a $1,2684, con un calo dello 0,19%, mentre contro il franco svizzero è arretrata dello 0,21%, a $1,2091. La moneta unica è scesa anche sullo yen (-0,14%) a JPY 97,57.
Riguardo invece alle commodities, i futures sul petrolio perdono lo 0,58%, a $98,53 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scendono dello 0,79%, a $1.634,70.