(WSI) – All’inizio di quest’anno era molto facile prevedere un poderoso rimbalzo delle azioni. I mercati erano fortemente ipervenduti, il sentiment era estremamente negativo. Ora non è più così. Se guardo a FedEx, a mio avviso un ottimo indicatore della congiuntura, vedo che è scesa dai massimi di 121 dollari nel marzo 2007 ai 34 dello scorso marzo per poi risalire a 55 dollari.
L’Etf sul settore finanziario, l’Xlf, che conta un paniere di diverse società del settore, è scivolato da quota 38 dollari (giugno 2007) a meno di 6 dollari nel marzo 2009 per poi rimbalzare a quota 12 dollari. Ma se all’inizio della primavera il mercato era ipervenduto oggi, una volta superati i minimi, regna un grande ottimismo, superiore che ai tempi dei massimi 2007.
Certo, il fatto che la maggior parte degli operatori preveda rialzo (non ne conosco uno che sia corto di azioni) non vuol per forza dire che il mercato abbia toccato il massimo. Per giunta, la liquidità è ancora forte perché molti non hanno sfruttato a dovere il rally dall’11 marzo in poi. E non dobbiamo trascurare che, dopo una barriera a quota 950 dell’S&P500, non esistono resistenze di rilievo tra 980 e…
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