Resiste l’ottimismo sui listini europei, che chiudono nuovamente in rialzo dopo il rally della vigilia, con una sbavatura solo per il listino di Francoforte (-0,64% a un’ora dal finale). Per il resto, un dejà-vu, con i progressi dei mercati guidati soprattutto dall’ottimismo su una rapida soluzione del conflitto in Iraq, mentre poca o nessuna attenzione è andata alla congiuntura macro-economica, che ancora una volta ha offerto segnali di un qualche scricchiolio. Dopo lo shock degli scarsi ordini alle fabbriche Usa della vigilia, è stata infatti la volta del comparto non manifatturiero con l’indice Ism crollato a 47,9 a marzo dai 53,9 di febbraio (ci si attendeva un calo a quota 52), asfittico proprio per la riduzione del turismo e dei viaggi scattata in concomitanza con la guerra. L’annuncio ha solo marginalmente depresso i mercati europei, che avevano rallentato la corsa già da qualche minuto sulla scia dell’inversione di rotta a Wall Street, passata in calo a mezz’ora dall’avvio. La volontà di recuperare a tappe forzate il terreno perduto nei giorni scorsi ha comunque avuto la meglio, e alla fine i listini europei hanno potuto archiviare la terza seduta al rialzo consecutiva. La decisione della Banca Centrale Europea di lasciare i tassi invariati, inoltre, non ha colto in alcun modo di sorpresa i mercati. L’indice paneuropeo Dj Stoxx 50 ha guadagnato l’1,55%, mentre Londra ha segnato un progresso dello 0,47%. In rialzo dell’1,63% Parigi e dell’1,03% Madrid. Bene anche Milano (+0,96%), Amsterdam (+1,40%) e Zurigo (+1,29%). Oltre a Francoforte, l’unico altro mercato dove alla fine è prevalsa la cautela è stato quello di Stoccolma, in rialzo dello 0,09%. Ancora una volta sono stati gli assicurativi a guidare la rimonta delle borse europee. A Zurigo Swiss Re ha segnato un balzo del 5,2% dopo che Merrill Lynch si è espressa in maniera ottimista sulla società, ribadendo la raccomandazione di acquistare i titoli (buy). Jp Morgan, invece, ha promosso l’intero comparto assicurativo (a ‘overweight’), sebbene abbia mantenuto il giudizio di sottopesare in portafoglio la compagnia elvetica. I favori della banca d’affari sono andati piuttosto su Munich Re, che pure nel finale viaggiava con un progresso modesto (+0,6%) è giunta a segnare rialzi del 6,4% nel corso della seduta. Nonostante le ottime considerazioni di Jp Morgan Hannover Re a circa un’ora dal finale era in calo del 3%. Meglio è andata al settore bancario, con l’olandese Fortis in rialzo del 3,4%, e la connazionale Abn Amro in progresso del 2,7%. Tra i telefonici, pesante France Telecom, in calo del 4,6%. Balzo a Francoforte per Beiersdorf (+7,8%) sulle speculazioni circa un’offerta da parte di Unilever per il 44% in mano ad Allianz, che implicherebbe il lancio di un’Opa su tutta la società. A Parigi L’Oreal ha segnato un progresso del 4,9%, dopo aver annunciato che le vendite nel primo trimestre sono salite del 10% e ben oltre le attese degli analisti. Ad Amsterdam il gruppo di supermercati in difficoltà finanziarie Ahold ha messo a segno un rialzo del 4,7% dopo aver parlato di un piano di dismissioni che riguarda la controllata nel Sud America e che permetterebbe di ridurre in maniera consistente l’indebitamento. A Piazza Affari l’attenzione si è concentrata su Fondiaria Sai, in rialzo del 9,12% dopo la presentazione del piano industriale. Premafin è salita del 3,54%. Bene anche Generali (+1,69%). Cauto rialzo per Mediobanca (+0,15%) e Unicredit (+0,98%). Deboli Capitalia (-0,22%), Intesa (-1%). In luce Bnl (+2,32%), in cui Diego Della Valle ha acquistato una quota del 3%. Bene i media, con L’Espresso in rialzo del 2,05%, Hdp del 2,68% e Mediaset del 3,65%. Fiat in rialzo dell’1,29% dopo un balzo anche maggiore nel corso della seduta sostenuto dai dati sulle immatricolazioni. Eni ha messo a segno un progresso del 2,20%, Enel dello 0,60%. Ducati scatta in Borsa prima che in pista: alla vigilia del debutto sul circuito giapponese del Motomondiale (domani i primi giri di prova a Suzuka di Loris Capirossi dato tra i favoriti) il titolo della casa di Borgo Panigale ha bruciato i limiti al rialzo ed è stata costretta a diverse sospensioni, chiudendo in progresso del 16,29%. Tra i rumor intorno al titolo anche la possibile uscita dal capitale dei fondi Tpg, che se cedesse ad un unico acquirente la propria quota (superiore al 30%) porterebbe inevitabilmente ad un’Opa sulla società. Nella tabella la chiusura degli indici di riferimento delle principali piazze finanziarie europee: – Londra +0,47% – Parigi +1,63% – Francoforte -0,64% – Madrid +0,96% – Milano +1,03% – Amsterdam +1,40% – Stoccolma +0,09% – Zurigo +1,29%.