Società

Bond Usa, tassi al minimo storico

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• Prosegue il calo dei tassi di mercato negli Usa
• Dollaro debole sui mercati valutari
• Tra le materie prime continua a brillare il grano

(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti sulla parte a breve della curva e rimasti invariati sul tratto lungo in un contesto di borse europee in ribasso. Positiva l’accoglienza tra gli investitori del collocamento del bond spagnolo a 15 anni per 3 Mld€. La richiesta è stata pari a 2,57 volte l’ammontare offerto, in aumento dall’1,79 dell’asta di aprile. Dopo l’esito dell’asta è calato lo spread Spagna-Germania sul tratto decennale a 197pb da 207 del giorno precedente. Quello Italia-Germania si attesta poco sotto soglia 150pb.

Junker, a capo dell’Eurogruppo, ha dichiarato che gli stress test mostreranno come non sia presente “nessun disastro” in Europa. Ha ribadito che l’euro non è in pericolo e che sopravvivrà alle critiche. Sul fronte macro non sono previsti oggi dati di rilievo. Negli Usa prosegue il calo dei tassi di mercato su tutta la curva. Il decennale è tornato sotto il 3%, mentre il tasso a 2 anni ha segnato un nuovo minimo storico sotto 0,58%. A spingere al ribasso i tassi stanno contribuendo i recenti dati macro che confermano un rallentamento in atto dell’economia Usa.

Ieri gli indici di Filadelfia e New York hanno confermato un marcato rallentamento nel mese di luglio del settore manifatturiero. Gli operatori hanno invece dato poco peso al dato relativo alla produzione industriale di giugno risultato superiore alle attese. Le borse hanno recuperato nel finale le perdite guidate dal rialzo di BP in seguito alla notizia che il nuovo tappo per bloccare la fuoruscita di greggio nel golfo del Messico sembrerebbe aver bloccato il petrolio.

Ieri positiva la trimestrale di JP Morgan che ha però chiuso in rialzo solamente dello 0,27%. Negativa la trimestrale di Google, che a mercati chiusi non ha raggiunto le stime degli analisti ed è calata in after-hour. Oggi sarà la volta dei dati societari di Citigroup, Bank of america e General Electric.

Ieri il senato americano ha approvato la storica riforma della finanza americana con 60 favorevoli e 39 contrari. La firma del presidente Obama è attesa per la prossima settimana. Tra le novità principali la cosiddetta “Volcker Rule” ossia il divieto alle banche commerciali di investire per conto proprio in operazioni speculative, hedge fund o private equity oltre il 3% del proprio capitale. Inoltre sarà aumentata la trasparenza dei derivati OTC, attraverso la creazione di clearing house ed appositi mercati. Saranno inoltre imposti standard più rigidi di capitale e lo spin-off delle operazioni in derivati più rischiose.

Inoltre è stata decretata la fine del Tarp, ossia uno dei programmi implementati durante la crisi a sostegno delle banche. E’ prevista la costituzione di un’apposita agenzia a tutela dei consumatori presso la Fed per le operazioni collegate ai mutui. La banca centrale avrà anche nuovi poteri di supervisione sulle banche. Infine viene richiesto ad hedge fund e fondi private equity la registrazione presso la Sec. Il governatore della Fed Bernanke ha dato il benvenuto alla riforma definendola come un passo importante verso la prevenzione del ripetersi di una crisi simile a quella del 2007/08.

Valute: è proseguito il deprezzamento del dollaro vs euro, con il biglietto verde penalizzato dai deludenti dati macro Usa. Il cross ha superato la resistenza collocata a 1,2820 (che per oggi rappresenta il nuovo supporto) portandosi durante la notte in prossimità di 1,2950. L’area di resistenza oggi è compresa tra 1,2950 e 1,30, sebbene vi sia un’ulteriore resistenza in prossimità di 1,31. Il dollaro si è deprezzato anche verso yen sulla scia anche del forte calo della borsa giapponese. Il supporto si colloca a 87, in caso di rottura potrebbe spingersi fino ai minimi di novembre 2009 in area 85. Verso euro il cross trova un livello di resistenza forte in area 113-113,30. In caso di superamento vi potrebbe essere una spinta verso quota 115. Il supporto principale si colloca a 110,80-111.

Materie Prime: negativo il settore energetico ad eccezione del gas naturale (+6,5%), grazie al rialzo inferiore alle attese delle scorte Usa. In calo anche il settore dei metalli industriali, tranne l’alluminio (+0,4%). Sostanzialmente invariati i preziosi. Tra gli agricoli prosegue il rally del grano (+6,7%), salito ai massimi da giugno dello scorso anno su rinnovati timori riguardo alla produzione in Russia.