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BOND: MERCATO DEPRESSO PER TIMORI ECONOMIA

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Il mercato azionario si e’ ripreso dopo aver registrato una delle sue peggiori settimane, ma il mercato obbligazionario rimane depresso rispetto ai livelli precedenti l’attacco terroristico dell’11 settembre, sui timori di una prolungata contrazione economica.

Le agenzie di credito continuano poi a ridurre i loro rating e come risultato, quindi, si e’ venuta a creare una stretta monetaria per parecchie societa’, che trovano difficolta’ a raccogliere fondi attraverso l’emissione di obbligazioni.

“Gli investitori sono diventati molto piu’ selettivi”, ha commentato Bennett Goodman, a capo della divisione finanza di Credit Suisse First Boston, che pensa che le societa’ del settore ciclico e quelle che non presentano un flusso di cassa positivo avranno difficolta’ a raccogliere fondi.

John Lonski, capo economista di Moody’s Investors Service ritiene che il mercato dei bond stia anticipando un periodo fortemente negativo per gli utili aziendali e mette cosi’ in guardia anche gli investitori azionari.

Durante gli ultimi anni, infatti, il mercato obbligazionario ha anticipato i problemi di varie industrie: i bond di varie societa’ delle telecomunicazioni hanno iniziato a scendere due anni prima che i titoli registrassero una perdita.

Molte obbligazioni aziendali sono snobbate dagli investitori, i quali temono che ci vorranno parecchi mesi prima che gli stimoli monetari e fiscali si facciano sentire nell’economia.

Sul mercato dei bond, infatti, l’appetito degli investitori per il rischio si misura in base alla differenza del rendimento tra le obbligazioni aziendali e i sicuri titoli del Tesoro. Secondo Merrill Lynch il differenziale – la differenza cioe’ di rendimento – tra i junk bond e i titoli del Tesoro ha raggiunto 9 punti percentuali, il piu’ alto dal 1990 e le obbligazioni ad alto rendimento sono trattate attorno a 76 centesimi sul dollaro, in calo del 6% dall’attacco terroristico, indicando lo scetticismo degli investitori su una ripresa veloce.

La situazione e’ leggermente migliore sul mercato delle obbligazioni aziendali ad alto rating dove il differenziale, rispetto ai titoli del Tesoro, e’ di circa 1,86 punti percentuali contro l’1,70 del 10 settembre.

Molti investitori in obbligazioni, infatti, hanno deciso di non allontanarsi dai bond piu’ sicuri, quelli cioe’ di societa’ finanziariamente forti, cosi’ da poter far fronte a una morsa del credito nel lungo termine.

“E’ difficile ignorare gli esperti che mettono in guardia contro nuovi attacchi terroristici sul suolo americano – ha commentato Peter Petas, analista di CreditSights – Penso che il mercato delle obbligazioni aziendali, che indica una ripresa per la meta’ del 2002, sia quello analizzato piu’ accuratamente”.

Preoccupante anche il fatto che nell’ultimo trimestre ben 82 societa’ USA siano state prese in considerazione per una riduzione di rating dall’agenzia Moody’s contro le 19 societa’ esaminate per un ‘upgrading’. Il debito del primo gruppo, poi, ammonta complessivamente a $337 miliardi contro i $50 miliardi del secondo.

Dal mercato dei bond, comunque, arrivano anche buone notizie. La curva del rendimento – il confronto dei rendimenti di varie maturita’ dei titoli del Tesoro – si e’ inclinata negli ultimi mesi, indicando che i tassi a breve stanno scendendo piu’ velocemente di quelli a lungo termine: un segnale che in passato indicava un miglioramento dell’economia.

Alcuni operatori, pero’ leggono questo segnale come una vendita delle obbligazioni a lungo termine non per paura dell’inflazione – come in passato – ma dovuta al timore che il governo emetta un nuovo debito per coprire le spese derivanti dall’attacco terroristico.