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BOND ITALIA: EFFETTI BLANDI DOPO TAGLIO DEL RATING

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(WSI) –
Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di interesse hanno registrato un rialzo con il decennale che è tornato al 3,84%. Il movimento ha interessato tutte le scadenze sebbene sia stato leggermente più modesto sulla parte a breve. Sul 2 anni ha inciso negativamente il discorso di uno dei membri della Bce che ha ribadito la preoccupazione delle autorità monetarie per la dinamica inflattiva attesa in accelerazione nella parte finale dell’anno.

Prosegue il calo delle breakeven inflation mentre la pendenza di curva sul tratto 2-10 anni è continuata a salire superando i 16 pb. Il taglio del merito creditizio del debito sovrano italiano effettuato dalle agenzie S&P’s e Fitch ha generato un allargamento del differenziale sul comparto decennale Germania-Italia che si è posizionato sui 28 pb, dai 26,6 pb di mercoledì.

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Negli Usa tassi di interesse in rialzo sulla scia di prese di profitto dei consistenti profitti realizzati nelle scorse settimane. Le indicazioni fornite dall’indice della Fed di Filadelfia di ottobre sono state piuttosto contrastanti: in particolare le singole componenti hanno fornito un quadro meno negativo rispetto all’indice generale, risultato in calo per il secondo mese. La pendenza di curva è rimasta invariata intorno agli 8pb. sul segmento 2-10 anni. Nel breve termine la principale resistenza per il comparto decennale si colloca in prossimità del 4,80%.

Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro, riportandosi nuovamente sopra la soglia di 1,26, dopo aver stazionato per diverse giornate intorno a 1,255. I dati macro Usa pubblicati ieri, risultati inferiori alle attese, hanno contribuito a tale andamento. Per oggi la resistenza rilevante si colloca in prossimità di 1,2673. Contrastato lo Yen dopo che il leader nordcoreano Kim Jong II si è scusato con la Cina per aver condotto un test nucleare, e si è dichiarato pronto a ripristinare i colloqui. Ha comunque aggiunto che, ove il paese fosse costretto a genuflettersi alle pressioni Usa e nel caso le sanzioni americane non siano ridotte, la guerra sarà inevitabile. Lo Yen ha beneficiato della debolezza del Dollaro con il cross in prossimità del supporto 118 e con resistenza a 118,40. Continua invece a rimanere stabile vs Euro, con primo supporto di rilievo a 148,50 e resistenza più vicina a 149,40. La successiva passa intorno 150,30.

Materie Prime: il prezzo del greggio Wti ieri è cresciuto dell’1,47% dopo che l’Opec ha deciso di ridurre la produzione di 1,2 Mln b/g a partire dal 1° novembre. Il taglio sarà praticato sulla produzione effettuata nell’ultimo mese più che sulle quote effettive. Sale anche il prezzo dell’oro che ha chiuso in rialzo dell’1,72% in prossimità dei 600 $/oncia. Il metallo giallo ha risentito favorevolmente dell’indebolimento del $ nei confronti di € ed Yen. Restano tonici i metalli industriali ed in particolare il rame che sta risentendo di una crescita cinese ancora molto sostenuta. La crescita del Pil cinese del 10,4% nel terzo trimestre e la produzione industriale di settembre cresciuta del 16,1% continuano a far pensare infatti che il paese asiatico continuerà a sostenere gli acquisti del metallo.

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