(WSI) – Tassi di interesse: la Grecia ieri è tornata sul mercato con un’emissione sindacata di un titolo a sette anni per 5 Mld€. La domanda è stata di circa 7 Mld€, un valore piuttosto elevato per questo tratto di curva, con un rendimento rimasto ancora alto del 5,9%.
Tra gli acquirenti figurano soprattutto fondi pensione e compagnie assicurative, tra cui probabilmente soprattutto compagnie francesi, a giudicare dal fatto che tra le banche sindacatrici figurano due banche francesi. In seguito all’annuncio dell’emissione il differenziale sul decennale Grecia-Germania è salito a 316 pb dai 300 del giorno prima.
Il responsabile dell’agenzia del debito pubblico greco comunque si è mostrato soddisfatto del risultato ed ha dichiarato che per il mese di aprile il paese ha completato il suo programma di rifinanziamento. Al momento la Grecia ha emesso 18 Mld€ di bond dei 54 Mld€ pianificati per il 2010.
Intanto il Fmi ha precisato che qualora la Grecia chiedesse aiuto, sarà trattata come gli altri paesi membri, ovvero le condizioni di finanziamento saranno decise dall’Organizzazione. Al momento però Atene non ha chiesto alcun aiuto né al Fmi né ai paesi dell’area Euro. L’agenzia Fitch ha confermato l’outlook negativo ed il rating BBB+ sul debito greco, aggiungendo però che sono aumentate le probabilità di un mantenimento di tale rating per il resto dell’anno.
Secondo quanto riportato da Ft, oggi l’Irlanda renderà operativa la nuova “bad bank” che conterrà i prestiti proprietari rimanenti dalla crisi finanziaria per un ammontare di 81 Mld€. Sul fronte macro segnaliamo il rialzo dell’inflazione tedesca di marzo salita su base tendenziale sopra l’1%. Oggi in Italia sono attese aste per 7,5-10 Mld€, tra cui spicca l’emissione del nuovo decennale settembre 2020 per un importo compreso tra 4-5 Mld€.
S&P ha confermato l’outlook negativo sul debito Uk, ribadendo che la revisione sarà eventualmente presa in considerazione dopo le elezioni politiche che si terranno entro il 3 giugno, verosimilmente il 6 maggio.
Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente invariati, in una giornata in cui gli indici azionari hanno registrato una chiusura positiva, grazie principalmente al recupero del comparto energetico. I dati sulla spesa delle famiglie di febbraio inoltre lasciano aperta la possibilità di una crescita annuale del Pil nel primo trimestre nell’ordine di almeno il 4%.
Inoltre le attese sui dati del mercato del lavoro del prossimo venerdì sono particolarmente positive, sulla base delle recenti assunzioni effettuate dal Census Bureau.
Sul mercato obbligazionario l’attenzione degli operatori è però verosimilmente rivolta maggiormente all’entità degli ammontari in emissione la prossima settimana sul comparto 3,10 e 30 anni che verranno annunciati il prossimo giovedì.
Si tratta di un test importante per verificare se, con l’inizio del nuovo anno fiscale giapponese, la domanda di Treasury tornerà ad essere più forte. I timori di un possibile imminente marcato rialzo dei tassi governativi Usa sono emersi anche dopo le recenti dichiarazioni di Greenspan che ha definito i tassi sui Treasury un “canarino nella miniera”, alludendo al fatto che il recente rialzo potrebbe essere l’inizio di un trend.
Valute: euro ancora in recupero vs. dollaro, provando questa mattina a posizionarsi anche al di sopra della soglia di 1,35. Il recupero è da ricollegarsi alla fase successiva all’accordo europeo dell’eventuale aiuto alla Grecia insieme al Fmi.
Nel breve la resistenza più forte si colloca in prossimità di 1,3590. Prosegue il deprezzamento dello yen vs euro con il cross che questa mattina sta testando la resistenza 125,30. Ribadiamo che il superamento di tale livello, se confermato alla chiusura della sessione londinese (ore 18), darebbe luogo ad una figura rialzista con target in area 128/130. Il supporto si colloca a 123.
Materie Prime: giornata positiva per le commodity appartenenti all’indice GSCI con le uniche eccezioni del gas naturale (-0,8%) e del grano del Kansas (-0,4%). Tra i rialzi maggiori troviamo i metalli industriali, favoriti dal buon andamento delle borse. L’Opec, l’IEA e l’International Energy Forum annunceranno un piano comune per combattere la speculazione.
I dettagli saranno comunicati domani. Segnaliamo infine che per la prima volta dopo 40 anni, Vale e BHP Billiton (principali produttori di metallo ferroso) hanno siglato un accordo con alcune acciaierie asiatiche per la determinazione del prezzo su base trimestrale anziché con il consueto metodo annuale.
Resta ancora esclusa dall’accordo la Cina, principale consumatore al mondo. L’incertezza sull’esito della trattativa sta penalizzando anche l’Indice Baltic Dry che sintetizza il costo del trasporto marittimo del secco, in calo per il decimo giorno consecutivo.
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