Gli obbligazionisti dei bond argentini fanno quadrato contro l’accordo di Dubai fra il governo argentino e il Fondo monetario internazionale.
Gli studi legali Lozupone-Bassi di Forlì, Vanti (Chiavari) e Ricotti (Milano), in rappresentanza degli obbligazionisti italiani, hanno concluso un accordo di collaborazione con lo studio legale statunitense che, lo scorso aprile, ha ottenuto da un giudice federale di New York la condanna della repubblica argentina a rimborsare bond per 8,2 milioni di dollari a tre fondi diinvestimento americani.
Si tratta – come spiega Luigi Vanti – di un accordo operativo fra gli unici studi legali al mondo che abbiano ottenuto un provvedimento di sequestro di beni della Repubblica argentina.
Sentito dall’ANSA, l’avvocato Luigi Vanti ricorda infatti che che “nel 2002 sono stati congelati in Italia 2,6 mln euro di un conto corrente della repubblica argentina, a seguito di un’istanza di sequestro avanzata dai primi dieci risparmiatori italiani coinvolti”.
In base all’accordo – spiega Vanti – si prospetta la possibilità che anche i creditori non statunitensi possano usufruire dei tempi rapidi della procedura civile Usa. Secondo gli studi legali – che espongono le proprie ragioni sul sito wwww.creditoriargentina.it, l’accordo di Dubai fra il governo argentino e il Fondo monetario internazionale ha sancito il fallimento della strategia stragiudiziale per il recupero del credito argentino” e l’unica strada ora percorribile per i creditori è quella del ricorso giudiziale, acquisendo i beni esteri dello stato insolvente.