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BOND AMERICANI, ALERT CURVA RIPIDA

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti soprattutto sulla parte a lungo termine, sulla scia del rialzo delle borse. A pesare sui governativi la dichiarazione della Commissione Europea secondo la quale il recupero economico sembrerebbe guadagnare vigore. Le nuove stime prevedono una crescita pari allo 0,7% nel 2010 ed all’1,5% nel 2011, in netto miglioramento dalla contrazione del 4% attesa per quest’anno.

Nell’ultimo trimestre dell’anno il Pil potrebbe essere cresciuto dello 0,2% t/t. Ha infine aggiunto che un ulteriore apprezzamento dell’Euro sarebbe “molto preoccupante” per i paesi dell’area con economie più aperte agli scambi. Lo spread 2-10 anni è salito da 199 a 203pb. Ieri ci sono stati numerosi interventi di membri della Bce.

Stark ha dichiarato che il mantenimento di misure di liquidità per un eccessivo periodo di tempo potrebbe avere effetti collaterali, poiché incentiva la propensione al rischio delle banche. Ha aggiunto di attendersi un’inflazione molto moderata nel 2010. Orphanides, governatore della banca centrale di Cipro, si è espresso a favore del mantenimento di condizioni espansive di politica monetaria per tutto il tempo necessario, a causa della persistente debole dinamica dei prezzi. Ha inoltre dichiarato che la Grecia si trova in una situazione drammatica, ma non vede assolutamente un rischio di default.

Intanto questa mattina i bond greci continuano ad essere venduti col rendimento sul decennale salito oltre il 6%, massimo da marzo. L’agenzia di rating Moody’s ha ridotto il rating del paese ad A2 da A1 con outlook negativo poiché i rischi di lungo termine sono solo in parte compensati dalla risposta del governo. Ha aggiunto che è molto improbabile che la Grecia si trovi di fronte a problemi di rifinanziamento e liquidità nel breve termine.

Negli Usa marcato rialzo dei tassi governativi soprattutto sul segmento decennale, con la pendenza di curva sul segmento 2-10 che ha raggiunto il nuovo massimo storico a quota 283pb. Negli ultimi giorni si sta ripristinando la tipica correlazione negativa tra mercati obbligazionari ed azionari. Questi ultimi ieri hanno registrato un rialzo di circa l’1%, grazie al recupero anche del comparto health care, dopo la notizia del possibile posticipo dell’entrata in vigore della norma che prevede l’introduzione di una tassa a carico delle compagnie assicurative, prevista nell’ambito del progetto di riforma sanitaria.

In forte recupero anche il comparto dei titoli collegati alle materie prime, in primo luogo Alcoa che ieri ha guadagnato circa l’8% sulla scia della revisione al rialzo del giudizio di alcuni analisti, in vista della prosecuzione del rally dei metalli industriali. Il nuovo record della pendenza di curva ha generalmente segnalato in passato l’inizio di un ciclo espansivo.

In parte, l’attuale pendenza è riconducibile anche all’attesa di forti emissioni sul comparto a lungo termine, finalizzato ad un cospicuo allungamento di duration del debito pubblico. Tale orientamento del tesoro Usa a sua volta sarebbe finalizzato a minimizzare l’impatto sul debito derivante dall’instaurazione di un trend primario rialzista dei tassi di mercato nei prossimi anni. Il presidente della Fed di Chicago Evans, pur ipotizzando un rialzo del Pil del 3-3,5% nel 2010, ha aggiunto di attendersi un livello elevato della disoccupazione, attesa in calo solo alla fine del prossimo anno. Nel breve resistenza sul decennale a quota 3,75%.

Valute: il Dollaro sta consolidando l’area 1,4280 v. Euro. Sta verosimilmente proseguendo il flusso di spostamento dei carry trade dal Dollaro allo Yen. Allo stesso tempo il maggior ottimismo sulle prospettive del 2010 supporta la percezione degli operatori di movimentazione dei tassi Fed entro metà del prossimo anno. La prima resistenza nel breve passa a quota 1,4360. Yen in deprezzamento sulla scia del rialzo dei listini azionari e della ritornata propensione al rischio degli investitori. Il governatore della BoJ, Shirakawa, ha dichiarato che la banca centrale manterrà i tassi d’interesse in modo persistente in prossimità dello zero per combattere la deflazione. Verso Euro restano validi i livelli segnalati ieri: il supporto a 126,90 e resistenze di riferimento a 130,80 e 131,60.

Materie Prime: in calo il greggio Wti (-1,2%) e gas naturale (-2%), a causa del rialzo delle temperature nel nord degli Usa. Oggi è prevista la riunione dell’Opec che dovrebbe concludersi con il cartello che non modificherà i propri limiti produttivi alla luce del prezzo attuale ritenuto soddisfacente. Positivi i metalli industriali guidati dal nichel (+5%). Negativi i preziosi con l’oro che questa mattina è sceso sotto soglia 1100$/oncia. Tra gli agricoli il peggiore è stato lo zucchero (-2,8%).

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