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Bolivia: Ferro, intesa con l’indiana Jindal

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Il governo boliviano e i responsabili dell’indiana Jindal Steel & Limited raggiungono un accordo in base al quale la compagnia asiatica potrà sfruttare per 40 anni il 50 per cento della miniera di ferro di El Mutun, una delle più grandi del mondo. Lo scrive l’agenzia di stampa Abi. L’intesa, che sarà definitivamente firmata fra 45 giorni, prevede investimenti per 2.100 milioni di dollari, un versamento annuo all’erario boliviano di 200 milioni di dollari e la creazione di 6.000-10.000 posti di lavoro nella provincia di Puerto Suarez, una delle più arretrate della Bolivia.
Da parte sua il governo boliviano si impegna a fornire a prezzo politico il gas necessario sia per la produzione di energia termoelettrica, sia per la lavorazione del minerale di ferro. “E’ un giorno storico”, commenta il presidente Evo Morales che al momento della sua vittoria elettorale il 18 dicembre 2005 ordinò la sospensione di un contratto di sfruttamento di El Mutun firmato dal suo predecessore. In base al precedente accordo, la Bolivia avrebbe ricevuto 18 milioni di dollari l’anno per lo sfruttamento della miniera, mentre ora ne riceverà 200.
Collocato a 27 chilometri da Puerto Suarez, El Mutun è uno dei giacimenti di ferro e manganese più grandi del mondo, con riserve valutate in 40.205 milioni di tonnellate di minerale di ferro, principalmente ematite. Il giacimento fu scoperto nel 1848 ma solo nel 1956 la Corporazione mineraria della Bolivia (Comibol) realizzò studi relativi al potenziale, con prelievo industriale di minerale a partire dal 1993.
Intanto, Morales si recherà nei prossimi giorni in Giappone per ottenere aiuti economici. La visita di Morales a Tokyo è fissata dal 5 all’8 marzo e si concluderà con l’incontro con l’imperatore Akihito, precisano fonti ufficiali di La Paz. Oltre a partecipare a una conferenza sulla Bolivia, organizzata dalla Camera di commercio giapponese, Morales vedrà il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il ministro degli Esteri Taro Aso.