(Teleborsa) – In netto ribasso i titoli Bank of America (BoA) a Wall Street, con una perdita di oltre il 7%. Male anche General Electric con un decremento del 3%. Le due società, appartenenti al paniere del Dow Jones, hanno da poco diffuso i conti trimestrali, che si sono rivelati nel complesso migliori delle attese. Ma qualcosa sembra comunque turbare gli investitori. Il colosso bancario ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con un utile di 3,1 miliardi di dollari, 27 cents per azione, in calo dai 3,2 miliardi di dollari (33 cents per azione del 2009), battendo il consensus che era di 22 cents per azione. Superano le attese anche i profitti della General Electric, grazie al recupero del suo braccio finanziario GE Capital. La conglomerata industriale statunitense ha riportato un utile netto in crescita del 16% a 3,11 mld di dollari, ovvero 28 cents ad azione, contro una stima di EPS fornita dagli analisti di 27 cents.
Se vuoi aggiornamenti su BoA e GE zavorrano il Dow Jones inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Intesa San Paolo ha reso noto questa mattina la nuova organizzazione del gruppo.
Novità importante nel mondo della consulenza finanziaria italiana. Oggi Azimut Holding ha annunciato il lancio di una nuova banca digitale prevedendo lo spin off di parte della sua rete di consulenti finanziari. Un’operazione che dovrebbe concludersi con la quotazione a Piazza Affari della nuova società indipendente dal Gruppo Azimut entro quest’anno. Vediamo tutto nell’analisi. Il
Il manager tornato a capo della banca elvetica in occasione della fusione con Credit Suisse si conferma il manager più pagato del comparto bancario europeo