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Il Bitcoin riacciuffa la soglia psicologica dei 100.000 dollari, attestandosi questa mattina a 103.388 dollari. Si tratta del valore più alto registrato dal mese di febbraio, anche se ancora lontano dal picco di 109.350 dollari raggiunto alla fine di gennaio, all’indomani del secondo insediamento del Presidente Donald Trump. Da inizio anno, il Bitcoin ha guadagnato circa il 10%, ma solo nell’ultimo mese il rialzo è stato del 29%, dopo la fase di correzione tra febbraio e marzo. In forte rialzo anche le altre criptovalute, Ether in testa, che avanza del 16% circa a 2.211 dollari,
Che cosa alimenta la corsa
A sostenere il balzo delle criptovalute, e in particolare del Bitcoin, è stata anche la svolta più conciliante di Trump in materia di politica commerciale: il Presidente USA ha annunciato ieri un accordo “storico” con il Regno Unito e si è detto fiducioso nella possibilità di raggiungere presto un’intesa anche con l’Unione Europea. C’è poi da considerare la prudenza mostrata dalla Federal Reserve, che ha rassicurato gli investitori. Il presidente Powell ha confermato che non vi è urgenza di un taglio dei tassi, spostando ogni possibile intervento più avanti nell’estate, verosimilmente a luglio.
Non solo. L’attuale fase di incertezza globale rende il Bitcoin un’opzione sempre più valutata come bene alternativo, in grado di affiancare o persino sostituire l’oro in alcune strategie di copertura. Il sentiment di mercato, misurato dall’indice “Crypto Fear & Greed”, è appena sopra la neutralità, segnalando che non si è ancora entrati in una fase di euforia, e quindi che esiste ancora margine per nuovi rialzi.
Un altro elemento chiave del recente slancio è rappresentato dai flussi in ingresso nei fondi ETF spot sul Bitcoin, che negli ultimi sette giorni sono stati superiori alla media, indicando una rinnovata fiducia da parte degli investitori professionali. Il supporto della nuova amministrazione Trump nei confronti del mondo crypto – testimoniato anche dall’accelerazione normativa e dall’approvazione degli ETF – ha contribuito a rafforzare il quadro.
Le previsioni: Bitcoin verso nuovi massimi?
Il prossimo obiettivo tecnico è chiaro: superare il massimo storico di 109.350 dollari. Tuttavia, come sottolinea Simon Peters, analista di eToro, “la zona compresa tra 100.000 e 109.000 dollari ha più volte agito da resistenza e potrebbe continuare a frenare temporaneamente il rally”. Eppure, conclude Peters, “il recupero dai minimi di marzo a 74.000 dollari è la dimostrazione che acquistare in momenti di massima paura può rivelarsi estremamente profittevole”.
Le previsioni degli analisti restano ottimistiche. Geoffrey Kendrick, responsabile degli asset digitali di Standard Chartered, ha recentemente ammesso che la sua precedente stima di 120.000 dollari per Bitcoin entro il secondo trimestre “potrebbe essere troppo bassa”. In una nota indirizzata ai clienti, Kendrick ha ribadito che i fattori strutturali, come la riallocazione strategica di capitali lontano dagli asset statunitensi e l’accumulazione da parte delle cosiddette “whales”, potrebbero spingere Bitcoin a un nuovo massimo storico già nelle prossime settimane.
Il suo scenario prevede un’estensione del rally anche nella seconda metà dell’anno, con un target a fine 2025 fissato a 200.000 dollari.
“La narrativa dominante su Bitcoin è cambiata ancora,” ha osservato Kendrick. “Ora tutto ruota intorno ai flussi, che stanno arrivando da più fronti”.
Tra questi, ha citato i 5,3 miliardi di dollari affluiti nei fondi spot ETF statunitensi nelle ultime tre settimane, le continue acquisizioni di MicroStrategy – considerata un proxy per Bitcoin – e gli investimenti istituzionali come quelli del fondo sovrano di Abu Dhabi e della Banca nazionale svizzera.