Ha recentemente toccato vette altissime con un rialzo del 107% in un mese e ad aprile è arrivato ad andare sotto del 17% in 24 ore. Parliamo del Bitcoin Diamond, una hard fork di Bitcoin che si è separata sulla base del blocco 495.866, creando una propria blockchain come riporta Coinlist.me.
Bitcoin Diamond: di cosa si tratta
Prima Bitcoin Cash, poi Bitcoin Gold, e ora il Bitcoin Diamond, comparso per la prima volta nel 2017 con l’obiettivo principale di massimizzare il livello di privacy permettendo in questo modo agli investitori di muoversi con maggior sicurezza. Questa cripto è un altro hard fork della criptovaluta per eccellenza che offre prima di tutto la privacy.
Questa cripto offre una tecnologia che fornirà delle transazioni estremamente veloci grazie al limite di 8MB sui blocchi. Questo significa che il nuovo fork del Bitcoin Diamond ha copiato una parte del codice di Bitcoin Cash sotto questo punto di vista.
Lanciato il 24 novembre del 2017, nel primo mese dal suo avvio, il Bitcoin originale aveva raggiunto la soglia di 19.500 dollari mentre il Bitcoin Diamond era salito a 92 euro a novembre, per poi crollare improvvisamente a febbraio, arrivando a costare meno di 10 euro per unità. A differenza della maggior parte delle criptovalute, il cui successo dipende totalmente dall’andamento del Bitcoin, il prezzo di questa valuta digitale è particolarmente altalenante e “indipendente” dalle criptovalute più grandi come il Bitcoin e l’Ethereum.
Questo in particolare è l’aspetto più controverso e più criticato dai detrattori del BTC Diamond. Ma nonostante questo, la moneta continua ad offrire buone prestazioni e buone prospettive di crescita, e per questo avere qualche Bitcoin Diamond nel proprio wallet elettronico non è un’idea sbagliata.
Come spesso succede per queste criptovalute ad amplificarne la volatilità contribuisce soprattutto l’apertura di nuove posizioni da investitori che monetizzano quelle in guadagno su altre valute digitali.