Bipop Carire sale del 4,78% a 2,23.
La crescita del titolo si inserisce in un più vasto scenario rialzista che interessa tutto il comparto bancario (Vedi BANCA INTESA: COSA C’E’ DIETRO IL SUO RIALZO).
In effetti, spiega a Wall Street Italia l’analista di una Sim italiana, il mercato ha richiuso il gap aperto l’11 settembre scorso con gli attentati contro gli USA, e ora rientrano quindi i capitali usciti nel corso “di un terribile settembre: dal sistema del risparmio gestito è uscito qualcosa come €8,8 miliardi; ora si va a recuperare”.
Il titolo è comunque mosso da fattori endogeni, da far risalire ai cambiamenti in atto nel vertice della banca bresciana e alle voci su mosse future.
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“Dobbiamo poi ricordare – dice ancora l’analista – che Bipop è sempre nel mirino della cordata guidata da Emilio Gnutti e da Banca Lombarda; la trattativa è ferma per problemi tecnici, cioè di prezzo”.
In sostanza: “il socio di riferimento di Bipop, Ardesi, ha un prezzo di carico di circa €4 – spiega l’analista – e vorrebbe che in caso di offerta pubblica di acquisto al 30% sulla banca il prezzo fosse lo stesso; a quanto pare invece Gnutti e soci sarebbero indirizzati verso i €3”.
Sempre a proposito di Bipop, resta sempre in ballo la cessione della controllata Azimut: “ne uscirebbe una plusvalenza di circa €300 milioni – osserva l’analista – che però coprirebbero le perdite sul portafoglio titoli di Bipop e sul buy back”.