Il tema del giorno resta la fusione tra Bipop Carire e Banca di Roma.
Il mercato, dopo una prima fiammata, continua a penalizzare il primo titolo e premiare il secondo.
“C’è un po’ di confusione – spiega a Wall Street Italia Daniele Tolusso, operatore equity sales di Uniprof Sim (gruppo Cornèr Banca) – oggi c’è chi dice che il titolo Bipop Carire sarà cancellato dal listino. Invece no, sarà trattata come la newxo di cui Banca di Roma avrà il 44% e di cui i soci bresciani ed emiliani avranno il resto”.
Da questo momento in poi, sottolinea l’operatore, il titolo andrà trattato come gli altri del risparmio gestito: ormai l’assetto è definito, pulizia sembra sia stata fatta, a meno che non debbano uscire altre sorprese sul fronte delle particolari garanzie a particolari clienti.
Oltretutto, osserva Tolusso, a favore del titolo va il fatto che a quanto pare i margini di autonomia di Bipop Carire saranno garantiti.
Anche Pietro Casano, analista di Gestnord Intermediazione Sim, nota la confusione che la conclusione di questa vicenda sta sollevando.
“Soprattutto perché – spiega a Wall Street Italia – il concambio riguarda le azioni della newco: in sostanza da parte di Bipop Carire viene fatta un’assegnazione a Banca di Roma sulla base di un concambio pari a 4,205 azioni Bipop Carire per ogni azione della newco consumer bank di Banca di Roma, dove sono già state conferite le attività di consumer bank di Banca di Roma”.
Casano è anch’esso convinto che in prospettiva il titolo Bipop Carire si riprenderà: “non dimentichiamo – dice l’analista – che con questa newco nasce il quarto asset manager in Italia”.
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