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BIPOP-BANCAROMA: DURO ATTACCO DEL WSJ

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Il Wall Street Journal attacca l’accordo tra Banca di Roma e Bipop Carire.

L’autorevole quotidiano finanziario USA, in un articolo pubblicato oggi, afferma che “questa transazione è talmente complicata da mettere in difficoltà analisti e investitori”. Secondo il WSJ, alla fine dei conti entrambe le azioni sarano destinate a perdere terreno: “L’accordo è impropriamente chiamato fusione, ma si tratta di uno scambio di assets – dice ancora il Wall Street Journal – e non c’è iniezione di capitale”.

“Bipop nei giorni scorsi ha fatto un balzo in avanti – si legge nell’articolo, in base all’idea (sbagliata) che Banca di Roma pagherà un premio per gli asset di Bipop, in base alla normale logica di trading, che suggerisce di rimanere corti su chi acquisisce la società e lunghi su chi viene comprato”. E le azioni Banca di Roma, ricorda il quotidiano, non hanno perso molto.

“Gli investitori stanno impazzendo dietro concambi e fair values – prosegue il Wall Street Journal – mentre in realtà, poiché entrambe stanno emettendo nuove azioni, i due titoli dovrebbero scendere”.

Il quotidiano delinea lo scenario: “Banca di Roma compra il network di Bipop, attraverso l’emissione di 677 milioni di azioni. Il titolo vale €2,68. Il valore dell’operazione è di €1,8 miliardi. La nuova Banca di Roma avrà 2,05 miliardi di azioni dopo questo accordo, per un valore di mercato di circa €5,5 miliardi.

Bipop ha una capitalizzazione corrente di €3,4 miliardi. Se si toglie da Bipop il valore corrispettivo all’operazione su indicata (€1,8 miliardi) rimangono €1,6 miliardi per l’asset management.

A questo punto Bipop emetterà 1,5 miliardi di azioni per acquisire una parte di Banca di Roma, portando le azioni della nuova Bipop a un totale di 3,5 miliardi. In base all’attuale valore di mercato di Bipop, e sottraendo il valore del network, la nuova Bipop vale €2,8 miliardi”.

Le due società, secondo la ricostruzione del WSJ, valgono insieme €7,1 miliardi. Il valore delle due società dopo lo swap, con i prezzi attuali di mercato, vale €8,4 miliardi. Ecco perché i titoli dovrebbero scendere.

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