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Bip Mobile: l’operatore tlc che spaventa Telecom, Wind e Vodafone

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Roma – Un operatore telefonico ancora sconosciuto, Bip Mobile, punta il dito contro i tre giganti del settore. E in seguito alla sua denuncia, l’Antitrust apre un’istruttoria volta a verificare se Telecom, Vodafone e Wind abbiano o meno stretto tra loro un’intesa finalizzata a escludere dal mercato il nuovo operatore mobile virtuale.

Il quale, pronto a lanciarsi sul mercato come «primo operatore “low cost”» a tariffa unica e – così sostiene molto competitiva, si sarebbe trovato, si legge nel documento di avvio istruttoria, «a dover fronteggiare numerose rinunce da parte di dealer (rivenditori, ndr) che attualmente prestano la loro attività per più operatori».

E tali rinunce sarebbero «indotte dalle pressioni esercitate di comune accordo» dagli operatori chiamati in causa. Che avrebbero posto ai negozianti la «minaccia di disdire gli accordi commerciali in essere qualora si fossero sottoscritti accordi di distribuzione con il nuovo operatore o si fossero mantenute le relazioni commerciali avviate».

A supporto delle accuse mosse, Bip Mobile ha depositato dei documenti – si tratta di alcune comunicazioni inviate a rivenditori da parte di agenti commerciali o dipendenti degli operatori interessati – che evidentemente hanno convinto l’authority guidata da Giovani Pitruzzella ad approfondire il tema.

«La fattispecie sopra descritta è idonea a configurare un’intesa restrittiva della concorrenza posta in essere» dai tre operatori, scrive l’autorità garante, «finalizzata ad ostacolare l’accesso al mercato di un operatore potenzialmente molto competitivo e quindi in grado di sottrarre loro quote di mercato». Per la cronaca: la quota (anno 2010) di tutti gli operatori mobili virtuali è dell’1,6% contro il 36,7% di Telecom, il 35,6% di Vodafone e il 18,2% di Wind. Non essendo Bip Mobile dotato di una propria rete distributiva l’accesso ai negozi multimarca costituisce la più importante modalità di accesso al mercato.

Un accesso sbarrato? Gli operatori, a cui ieri è stato notificato il provvedimento nel corso di alcune ispezioni eseguite da funzionari dell’authority in collaborazione con uomini della Guardia di Finanza. Loro, le compagnie sotto accusa, assicurano collaborazione e professano fiducia nell’autorità.

Ma Telecom, Vodafone e Wind escludono l’esistenza di accordi o comportamenti anticoncorrenziali. «In un mercato come quello della telefonia mobile – dice ad esempio Vodafone -, tra i più competitivi del panorama industriale italiano, con 4 operatori dotati di infrastrutture di rete e 17 operatori virtuali» l’ingresso di un nuovo operatore «non può che essere considerato fisiologico».

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