(9Colonne) – Roma, 13 lug – Con il prezzo del petrolio superiore ai 73 dollari al barile (sessanta euro) la produzione europea di biocarburante ottenuta dalle coltivazioni agricole diventa competitiva con il normale carburante già con le attuali tecnologie e senza considerare i minori costi ambientali determinati dalla riduzione dell’inquinamento. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le indicazioni sulla convenienza del biodiesel contenute nella Comunicazione della Commissione Europea sulla “Strategia Ue per i biocarburanti”. Il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla finanziaria, che prevede che i biocarburanti come il biodiesel o il bietanolo ottenuti dalle coltivazioni agricole debbano essere distribuiti in Italia nel 2007 in una quota minima dell’uno per cento, di tutto il carburante (benzina e gasolio) immesso in consumo, significherebbe la messa a coltura a colza o girasole a fini energetici in Italia di 273mila ettari di terreno. Per raggiungere questo obiettivo infatti – precisa la Coldiretti – nei serbatoi di tutte le auto in circolazione dovranno essere aggiunte ai normali carburanti circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel. Si tratta di valori da incrementare nel tempo di cinque volte per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio necessari per i trasporti. E’ evidente infatti la necessità di privilegiare la produzione nazionale rispetto alle importazioni, sostiene la Col diretti. “Ma poiché al momento nemmeno l’ombra di biocarburante sembra essere presente nei normali distributori, è necessario emanare al più presto il provvedimento che fissa le sanzioni amministrative e pecuniarie per il mancato rispetto di questo obbligo”.
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