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Berlusconi rifiuta l’offerta di tregua di Fini: «È tardi»

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(WSI) – Notte insonne e di passione per il Pdl alla fine della quale, dopo un lungo confronto al quale ha preso parte anche Giuliano Ferrara, si è deciso che l’offerta di tregua di Gianfranco Fini, «resettiamo tutto e onoriamo l’impegno con gli italiani» (fatta con un’intervista su Il Foglio) è arrivata troppo tardi, fuori tempo massimo. Così, nel vertice durato oltre quattro ore a Palazzo Grazioli, il premier Silvio Berlusconi e gli altri partecipanti alla riunione, secondo quanto riferito da diversi presenti, non hanno fatto che ribadire la posizione già assunta al mattino e messa nero su bianco in nottata in un duro documento di censura politica nei confronti del cofondatore del Pdl considerato ormai da tempo lontano dalla linea del partito.

UFFICIO DI PRESIDENZA ALLE 19 – Il documento verrà discusso questa sera da un ufficio di presidenza del Pdl convocato per le 19. Fini ed i finiani Italo Bocchino, Carmelo Briguglio e Fabio Granata vengono considerati fuori dal Popolo della libertà dalle cui posizioni si sono troppo discostati.

LA VISITA NOTTURNA DI FERRARA – A Palazzo Grazioli era arrivato anche il direttore del Foglio Giuliano Ferrara che aveva raccolto in un «colloquio-intervista» l’appello del presidente della Camera a ribadire le ragioni dell’unità. Quando era da poco passata la mezzanotte Giuliano Ferrara, in camicia di lino e sandali francescani, lasciava Palazzo Grazioli dove era ancora in corso il vertice chiamato a decidere sulle sorti del partito e sul controverso rapporto tra i due cofondatori: «Ero qui solo per una chiacchierata con un vecchio amico», ha detto Ferrara sorridendo prima di inforcare la sua Vespa rossa.

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