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(WSI) – Riassumendo: noi avevamo capito, più o meno, che da un lato Mani pulite, dall´altro il referendum Segni e la successiva nascita del maggioritario, erano gli atti fondanti della seconda Repubblica. E secondo me avevano capito bene: più potere agli elettori, meno alle segreterie dei partiti.
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Ora, capita che “l´uomo nuovo” Berlusconi, dopo avere validamente contribuito a cassare Mani pulite come orrendo atto eversivo, adesso voglia affondare anche il maggioritario e restaurare quel proporzionale che, solo pochi anni fa, era considerato il marchingegno diabolico del vecchiume partitocratico.
Ne consegue che Berlusconi è il restauratore della Prima repubblica, in ottima sintonia con gli ex democristiani. Questo porta a rivedere, e non di poco, l´idea di Berlusconi come espressione trionfante dell´ “antipolitica”, il milanese pragmatico che scende a Roma per chiudere, una volta per tutte, il famoso teatrino della politica.
Oppure, significa che il milanese pragmatico, pragmaticamente, ha capito che per eternare il suo potere (unica idea politica chiara che lo guidi), ci si deve affidare ai vecchi marpioni che quel risultato lo hanno conseguito per cinquant´anni. Prima e seconda Repubblica sono solo uno svago per politologhi. Per il Berlusca conta comandare, il resto, democristiani compresi, è solo lo sfondo minuto delle sue gesta.
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