Società

BERLUSCONI: E’
UNA FINANZIARIA RESPONSABILE

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(WSI) – «Non è certamente una Finanziaria elettorale, è una Finanziaria responsabile». Silvio Berlusconi oltre a definire le cifre della manovra appena approvata dal Consiglio dei Ministri, «11,5 miliardi di correzione, 4,5 miliardi di conti pubblici, 4 miliardi per lo sviluppo e la solidarietà», parla al Paese e agli osservatori internazionali.

E dopo aver ripetuto per tutta la giornata che i soldi sono pochi, che la coperta è corta, spiega che «abbiamo gestito con coscienza la previsione della spesa pubblica». Già in mattinata, prima che arrivasse il via libera in serata del Cdm, Berlusconi aveva tracciato il suo parere sulla manovra da 20 miliardi di euro (con un fondo di 1,4 miliardi per sviluppo e famiglie): «E’ una Finanziaria che comporta sacrifici, ma non ci saranno tagli, piuttosto spese che non aumentano».

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CON TREMONTI – Nella conferenza stampa che si tiene a Palazzo Chigi il premier non manca di ringraziare il neo ministro Tremonti, che gli sta seduto accanto. «Credo di poter dire che è stato un lavoro ben fatto. E ringrazio e do atto di questo al ministro Tremonti, che in poco tempo è riuscito a dipanare la matassa che si è trovato in mano». Il ministro, di rimando, presenta una manovra che è stata «fatta più o meno in ottanta ore, certo su base di lavori già fatti, e decisa in quattro ore e forse anche meno».

LE CIFRE – Poi il Cavaliere entra nel dettaglio, elenca le voci della legge di bilancio più rapida del suo governo. «Abbiamo escluso, grazie al mio intervento, un’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie». Annuncia che ci sarà «un intervento sui libri di testo che sono un peso per le famiglie visto il peso che l’euro di Prodi ha avuto sui bilanci familiari».

Non è l’unico affondo diretto all’opposizione, visto che dopo aver lasciato la sala stampa, torna apposta indietro per replicare così alle accuse di tagli ai servizi sociali: «Non viene tagliato alcun servizio sociale, si fa del terrorismo mediatico mettendo in giro che i bambini non andranno più all’asilo. Non c’è alcun riferimento alla realtà». «Nella finanziaria sono 11,5 i miliardi di correzione per il rientro del rapporto deficit/Pil», spiega sottolineando che, in questo modo, «rispettiamo con assoluto rigore l’impegno assunto con Bruxelles.

Rispettiamo con assoluto rigore la parola data». Quanto alla rinuncia all’Irap, «quella è stata condivisa con gli industriali». E riferendosi al coinvolgimento dei comuni per gli accertamenti ai fini dell’emersione dell’evasione fiscale aggiunge: «Credo che siano state le misure più serie prese negli ultimi anni contro l’evasione fiscale».

LA LEZIONE – Ma l’incontro con i giornalisti spinge Berlusconi a fare qualcosa di più. Succede quando il Cavaliere interrompe Tremonti perché, dice, serve «tu dia una definizione di legge finanziaria per il pubblico largo che non sa cos’è». Ed ecco allora la lezione del premier: «È la legge con cui il governo decide la spesa dello Stato per l’anno successivo e i soldi che lo Stato chiede ai cittadini».

Il che significa, per Berlusconi, «lo sforzo di far costare sempre meno lo Stato ai cittadini, ma mantenendo uno Stato efficiente, moderno, che sostenga l’economia». E questo sforzo, dice Berlusconi, «lo si deve fare ogni anno entro il 30 di settembre» per poi inviare la legge in Parlamento anche se «la legge come viene fuori dal Cdm è di massima l’indicazione di come lo Stato si comporterà».

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