La situazione economica italiana e mondiale “non è molto piacevole”, ma non bisogna ingigantire i problemi paragonando la crisi attuale a quella del 1929. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un’intervista al settimanale Tempi.
“Sento parlare da più parti di un nuovo 1929: ma chi dice queste cose si ricorda cos’è stato il 1929, in America? Suicidi a catena di imprenditori ridotti sul lastrico, assalti agli sportelli delle banche, file di disoccupati per le strade, molte persone ridotte letteralmente alla fame. Qualcuno può seriamente affermare che stia succedendo qualcosa di simile?” ha detto Berlusconi. “Credo sia onesto dire la verità alle persone, e la verità sulle condizioni economiche italiane e mondiali non è molto piacevole. Seminare il panico invece non solo non è onesto, ma è controproducente, perchè il panico ha esso stesso un effetto depressivo sul ciclo economico” ha aggiunto.
Nel novembre 2006, prima della crisi innescata dai mutui subprime americani, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti in un’intervista al Corriere della Sera aveva detto di temere una crisi strutturale “tipo ’29”. Opinione poi confermata a luglio di quest’anno, in un’intervista a La Stampa: “Siamo di fronte a una crisi economica profonda. Metà del sistema bancario americano è stato nazionalizzato. Invece da noi c’è gente che ancora non vuole capire la gravità di quello che sta avvenendo. Eppure ho dimostrato di avere una certa capacità di previsione. Chi aveva scritto che si rischiava un nuovo ’29?”.