Società

Beppe Grillo: gogna pubblica per i politici ladri

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
Il contenuto di questo articolo – pubblicato da Corriere della Sera – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

MILANO — Per carità, non chiamateli grillini. «Non sono mica miei. Sono ragazzi formidabili. Sono persone. Gente che ci mette la faccia ». E poi non pensate che del Movimento 5 Stelle lui sia il padrone. «Posso essere l’ispiratore. Il grande vecchio. Cosa devo dire? Io ci sono. Mi piace. Niente di più. Noi facciamo democrazia dal basso. Non li calo mica io, dall’alto».

Beppe Grillo si consegna a Gian Antonio Stella e nella lunghissima intervista su Sette, in uscita domani, spiega la strategia d’attacco della forza civica che ha monopolizzato la comunicazione giornalistica ad amministrative ancora in corso: «Erano tutti convinti che noi fossimo un pulviscolo al 2 o 3%. Ma noi vogliamo arrivare al 100%». Ecco come.

Punto primo: la rivoluzione culturale. «Noi vogliamo che cambi la società intera. Probabilmente saremo l’unica opposizione a un governo con dentro tutti. Banchieri, finanzieri, Confindustria, vecchi partiti, Montezemolo ». E il bello, secondo il comico genovese, è che la strada l’hanno spianata il Pdl e il Pd: «Loro sono diventati polvere. Eravamo in progressione leggera. E questa accelerazione la dobbiamo a loro. Ragionano come ladri. Non hanno capito che noi non prenderemo un centesimo».

Ecco spiegato il successo elettorale: «Noi ci siamo limitati a fare entrare un sacco di ragazzi giovani e puliti. Che hanno dietro i più bravi consulenti della rete. Fiscalisti, urbanisti, geologi, esperti di bilanci. Tutta gente che si mette a disposizione gratuitamente. Con un entusiasmo che gli altri se lo sognano. Questo volontariato dei cittadini è meraviglioso. È un nuovo modo di vedere il mondo. Ogni persona darà un po’ del suo tempo agli altri. Quello che ho fatto anch’io».

Punto secondo: la demolizione del falso mito della volgarità. «Sono un gentleman in confronto a tanti politici che in questi anni ne hanno dette di tutti i colori. Mi fa ridere che accusino me. E la gente lo sa. Io sono un Lord, in confronto. Sono Lord Brummel. E poi io non sono volgare, nella mia vita. È che la parola a volte deve essere forte, per esprimere un concetto».

Punto terzo: il protagonismo della squadra anziché la preponderanza del leader. «Stiamo riempiendo un vuoto con dei cittadini incensurati, entusiasti e pieni di buona volontà. Negli altri Paesi il vuoto viene riempito dalle camicie brune, noi portiamo in politica i boyscout. Ragazzi perbene. Laureati. Incensurati. Colti. Curiosi. Siamo l’ultima chance per l’Italia. Mi hanno dato del nazi-comunista. Ma vai a spasso! Sono trent’anni che dico la stessa cosa. Monotonamente. Sempre la stessa cosa. L’ambiente. La differenziata. I pannelli solari. Le macchine a idrogeno. Il risparmio energetico. Sono anni che faccio politica così. Cosa c’entra l’anti-politica? Io non sono anti-politico, sono contro i partiti».

Punto quarto: un’Italia senza segretari nazionali. «Noi vogliamo una iper-democrazia senza partiti con al centro i cittadini. Che votano». Senza più alleanze: «In Parlamento ci saranno da una parte le banche, gli zombi, l’industria con le pezze al culo, e dall’altra ci saremo noi che vogliamo un mondo diverso». Con una pubblica gogna per chi sgarra: «I responsabili saranno giudicati e dovranno restituire i soldi che hanno rubato. Come i mafiosi. Non processi. Ma un giudizio pubblico. Con cittadini estratti a sorte, incensurati, che diranno quali lavori socialmente utili far fare a questa gente che ha derubato il Paese».

E anche con una Costituzione leggermente modificata: «Il Parlamento deve avere l’obbligo di discutere delle leggi popolari che vengono presentate. E poi il referendum senza quorum». Ultimo punto, affidato ieri al suo blog: «Forse è il caso di nazionalizzare le banche. In pratica ognuno si riprende i suoi titoli. Torna a casa Lassie. Ogni titolo è bello a mamma sua». A commentare le anticipazioni del Grillo-pensiero c’è soltanto il Pd, con Nico Stumpo: «Soffia sul fuoco della violenza per mettere altra sabbia negli ingranaggi della democrazia».

pyright © Corriere della Sera. All rights reserved