Giornata pesante a Piazza Affari per il titolo Benetton, che è scivolato del 2,99% a 8,67 euro tra scambi molto intensi pari a oltre 800mila pezzi, superiori di un terzo alla media degli ultimi trenta giorni, mentre il gruppo ha confermato, alla fine delle contrattazioni, le stime di bilancio per il 2003 e le previsioni 2004, e attende ora l’esame della Borsa di lunedì.
Il mercato, secondo gli operatori, ha proseguito nel trend già visto in dicembre alla presentazione delle linee guida 2003-2007, quando il gruppo aveva diffuso le stime per l’anno e il titolo era crollato dell’8% in una sola seduta. A Borsa chiusa, la società di Ponzano Veneto ha ribadito infatti quelle previsioni, con un fatturato consolidato dell’anno 2003 stimato a quota 1,85 miliardi, in calo di circa il 7% rispetto al 2002 a causa della cessione delle attività relative all’attrezzo sportivo avvenuta all’inizio del 2003.
Il 2004 inoltre, spiega Benetton, dovrebbe vedere una ulteriore diminuzione dei ricavi a quota 1,8 miliardi. E se l’indebitamento netto di gruppo migliora dai 659 milioni del 30 settembre a circa 500 milioni di euro a fine 2003, gli analisti ribadiscono che “ritengono interessante nel lungo termine il piano industriale, ma con risultati non brillanti nel breve periodo. La competizione – spiega un analista di un centro studi – si fa sempre più forte, specialmente in Italia e occorrono interventi incisivi immediati”.
Alla presentazione delle linee guide di dicembre peraltro, lo stesso gruppo, aveva definito il piano “realistico e conservativo”, smorzando così già allora gli entusiasmi del mercato e suscitando interrogativi fra gli operatori. Dalla fine del mese di gennaio, tuttavia, il titolo aveva provato a recuperare terreno e, pur lontano dagli undici euro quotati a dicembre prima della debacle, si era riavvicinato gradualmente a quota nove euro.
“In un contesto della situazione economica caratterizzata da prudenti consumi – ribadisce anche questa volta il gruppo Benetton – e dal perdurare della forza dell’euro, i ricavi della divisione abbigliamento casual (tradizionale punto di forza del gruppo) si prevedono in moderata crescita a 1.580 milioni di euro”. L’utile netto, dopo il ‘rosso’ di 10 milioni del 2002 e i 77 milioni dei nove mesi 2003, dovrebbe dal canto suo raggiungere nel 2004 il 7% del fatturato, ovvero circa 126 milioni di euro.