Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – Il miliardario texano Robert Allen Stanford, accusato di frode, è stato rintracciato dall’Fbi in Virginia. Stanford, secondo la denuncia presentata dalla Sec, la Consob americana, ha messo in piedi una truffa da otto miliardi di dollari attraverso la Stanford International Bank, ad Antigua, vendendo certificati di deposito con “improbabili e insostenibilmente alti tassi di interesse”. La polizia federale ha reso noto che a Stanford è stata notificata l’accusa della Sec, ma che il miliardario non è stato arrestato.
L’accusa di frode a carico di Stanford, definito da alcuni un nuovo Madoff, intanto ha creato un’ondata di panico in molti Paesi dell’America Latina. Con la quasi sola esclusione di Brasile e Argentina, partendo dalla isola Antigua dove aveva aperto la sua principale sede regionale, il banchiere miliardario texano aveva infatti installato filiali un po’ ovunque: tant’è che, oggi, il governo venezuelano ha commissariato la Stanford Bank locale, in Ecuador e Perù le rispettive Borse Valori hanno sospeso per 30 giorni le operazioni delle succursali di Quito e Lima, mentre a Città del Messico e a Bogotà, con le relative autorizzazioni statali, le succursali locali non hanno aperto le porte.
Il ministro dell’economia venezuelano, Alì Rodriguez, ha affermato che la banca “sarà subito messa in vendita” e che ci sono “diversi gruppi” interessati. Nonostante ciò, nelle ultime 48 ore, parte dei 15.000 clienti della Stanford Bank di Caracas hanno ritirato depositi per 57 milioni di bolivares ‘forti’, 26,5 milioni di dollari. Non hanno potuto fare lo stesso i clienti di Stanford a Quito, Lima, Città del Messico e Bogotà, dove fra la generale preoccupazione è costante la ressa davanti alle banche.
Secondo Edgar Hernandez, titolare della Superintendencia Nacional de Bancos del Venezuela, “molti venezuelani hanno effettuato operazioni con la Stanford Bank Antigua, per almeno, sembra, 2,5 miliardi di dollari”. Analisti latinoamericani mettono in evidenza le affinità fra Stanford e Madoff: entrambi facevano controllare le loro operazioni a piccoli studi contabili. Per Madoff la Friehling&Horowitz di sole tre persone e per Stanford la Cas Hewlett&Co, con sede ad Antigua. Entrambi inoltre hanno imposto alle rispettive organizzazioni il loro cognome.
Quanto a Stanford, comunque, secondo il quotidiano ‘El Cronista’ di Buenos Aires, fino agli ultimi mesi dello scorso anno ha tentato invano di aprire una succursale anche nella capitale argentina. Ad adoperarsi a suo nome è stato l’argentino Franco Moccia, ex presidente del Citibank in Colombia, che operava come direttore esecutivo della Stanford Financial Group Latin America, con base a Miami. Moccia, che avrebbe tentato inutilmente di entrare anche nel mercato brasiliano, sempre secondo ‘El Cronista’, avrebbe rinunciato all’incarico di responsabile di tutte le filiali latinoamericane lo scorso dicembre.
Copyright © La Repubblica. All rights reserved