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Bce sull’attenti, pronta a riattivare il programma di acquisti di bond

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Siena – Tassi di interesse: l’andamento dei mercati europei ieri è stato determinato dalle incertezze legate all’esito delle elezioni francesi e dall’attesa per le possibili dimissioni del primo ministro olandese che ha perso l’appoggio del partito della Libertà, suo alleato, che non ha dato l’appoggio al disegno di legge di bilancio con misure di austerità di 9,5 Mld€ per centrare l’obiettivo di deficit/Pil al 3% entro il 2013.

Il primo ministro Rutte ha pertanto ieri presentato le dimissioni. La regina si è riservata di valutarle. Oggi Rutte terrà un discorso in Parlamento in vista della discussione della legge di bilancio. L’impatto sui mercati si è tradotto in un allargamento degli spread.

Sui listini azionari la penalizzazione ha interessato questa volta soprattutto il mercato tedesco, dopo i dati su Pmi che hanno dato prime indicazioni di possibile impatto della crisi anche in Germania.

La Bce ha comunicato che la scorsa settimana non ha acquistato titoli governativi.

Il membro della Bce, Nowotny, ha dichiarato che, nel caso di un riacutizzarsi delle tensioni sui mercati finanziari, l’Istituto potrebbe rivedere il suo programma di acquisto di bond che al momento è in una “situazione dormiente”. Secondo Nowotny la Bce e le banche centrali nazionali potrebbero decidere nuovi target se necessario e la Bce potrebbe alzare i tassi anche in caso di eccesso di liquidità. Sulle operazioni di rifinanziamento a lungo termine ha aggiunto che ci vuole tempo per vedere i loro effetti e che è ancora “altamente prematuro” discutere di una terza operazione.

Domani il governo tedesco dovrebbe rilasciare le nuove stime di crescita che, secondo quanto riportato da Die Welt, potrebbero essere leggermente riviste al rialzo. Secondo il quotidiano la crescita tedesca quest’anno potrebbe essere compresa nel range 0,6%-0,9& dal 0,7% precedente, mentre nel 2013 la variazione del Pil potrebbe essere compresa tra 1,6-1,9% dal precedente 1,6%.

Oggi giornata densa di emissioni. L’Olanda emetterà titoli 2014 e 2037, fino a 2,5 Mld€, mentre in Italia ci saranno Ctz fino a 2,5 Mld€ e titoli indicizzati all’inflazione fino a 1 Mld€. La Spagna offrirà titoli a 3 e 6 mesi per 1-2 Mld€. L’Efsf infine ieri ha annunciato l’emissione di un titolo a sette anni.

Negli Usa listini azionari in calo, influenzati in buona misura dalle vicende in area Euro. Gli operatori sono in attesa di nuove indicazioni dal fronte macro (si veda ad esempio la fiducia dei consumatori in pubblicazione oggi), dal fronte micro (soprattutto l’attesissima trimestrale di Apple in pubblicazione questa sera) e infine dalla banca centrale, in vista della riunione di due giorni che inizia oggi.

Da segnalare il nuovo minimo storico dei tassi decennali australiani, dopo il marcato ridimensionamento dell’inflazione nel primo trimestre che ha aperto le porte per l’ipotesi di un taglio fino a 50 pb da parte della banca centrale il prossimo martedì.

Valute: deprezzamento per la valuta unica europea. Nella sessione di ieri il cross euro/dollaro è sceso da area 1,32 ad area 1,31, a pesare sono state soprattutto le presidenziali in Francia e le notizie giunte dall’Olanda. Per quest’oggi la resistenza si colloca a 1,32 e il supporto a 1,31. Continua la fase di apprezzamento dello yen vs euro e vs dollaro a seguito del perdurare delle tensioni sui mercati. Per il cross euro/ yen primo supporto a 106 e resistenza a 107, mentre vs dollaro supporto a 80,5 e resistenza a 81,25.

Materie Prime: apertura di settimana mista in calo per il comparto materie prime con l’indice S&P GSCI ER sceso ai minimi da 10 settimane. Il calo maggiore si è registrato nel settore dei metalli industriali penalizzati dall’indebolimento del settore manifatturiero dell’area Euro. Negativi anche i metalli preziosi guidati dall’argento (-3,5%), peggiore commodity del giorno. Lievemente positivo l’andamento degli energetici tra cui spicca il rialzo del 4% del gas naturale Usa favorito da attese di temperature più rigide nel mid-west nei prossimi giorni. Fermo intorno a 118 $/b i prezzi del Brent. Tra gli agricoli da segnalare il rialzo di mais (1,6%) e grano (1,5%) su attese di una forte domanda dalla Cina.

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