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Bce pronta a cambiare politica, verso uscita dalle misure di emergenza

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro ieri si è registrato un calo dei listini azionari ed un rialzo degli spread. In particolare il differenziale italiano si è portato sopra i 300 pb, mentre il tasso decennale tedesco è sceso sotto il 2%. Il calo dei listini è da collegare ai timori di un rallentamento dell’economia cinese ed alle attese di una soluzione alla crisi in area Euro.

Il presidente della Bce Draghi in un’intervista al quotidiano Bild ha dichiarato che il peggio della crisi è superato ma che ci sono ancora rischi. La situazione, secondo Draghi, si è stabilizzata ed è tornata la fiducia degli investitori. Infine il capo della Bce ha dichiarato che nel caso le attese di inflazione peggiorassero l’Istituto è pronto ad agire immediatamente in chiave preventiva. Tuttavia Draghi ha evidenziato che se si esclude l’aumento del prezzo del petrolio e delle tasse, i prezzi al consumo restano stabili.

Secondo quanto riportato da Ft, la Bce potrebbe cominciare una politica di uscita dalle misure di emergenza iniziando dal secondo programma di acquisto di covered bond (40 Mld€) iniziato a novembre 2011 ed atteso terminare il 31 ottobre 2012. Fino ad ora la Bce ha acquistato solo 9 Mld€ circa di covered bond.

Secondo Ft il miglioramento delle condizioni finanziarie successivo alle due operazioni di rifinanziamento a tre anni della Bce potrebbe rendere non più necessario il programma di acquisto di covered bond.

Secondo quanto riportato da Bloomberg che cita il quotidiano tedesco Die Welt, la Germania sta valutando la possibilità di far funzionare in parallelo i due fondi Efsf ed Ems. Il governo della Mekel starebbe infatti lavorando su una proposta che vede la combinazione delle dotazioni dei due fondi e questo, secondo un esponente del governo, avrebbe più senso di un aumento della dotazione del solo meccanismo Esm.

Sul fronte macro segnaliamo il calo dell’indice Pmi manifatturiero tedesco preliminare di marzo sceso sotto area 50 (48,1 da 50,2), a causa principalmente di un calo degli ordini.

Scende, ma resta invece sopra 50, l’indice Pmi servizi tedesco (51,8 da 52,8).

Negli Usa tassi di mercato in calo in un contesto in cui gli operatori stanno percependo un maggior rischio di rallentamento dell’economia cinese, dopo la pubblicazione del Pmi di Hsbc che ha confermato la permanenza sotto quota 50 per il quinto mese consecutivo.

Allo stesso tempo Bernanke ieri ha sottolineato come il recente rialzo del prezzo della benzina pone da un lato il rischio di temporaneo rialzo dell’inflazione e dall’altro un potenziale impatto negativo sulla crescita. Il discorso di Bernanke era incentrato sul tema crisi in area euro: pur riconoscendo gli sviluppi positivi, il presidente della Fed ha aggiunto che l’Europa dovrà ancora ulteriormente rafforzare il proprio sistema bancario, sottolineando al tempo stesso che la banca centrale Usa non sta prendendo in considerazione l’ipotesi di acquisto di bond di paesi dell’area euro.

Sul fronte azionario, seconda giornata di calo dei listini, penalizzati soprattutto dal comparto energetico.

Valute: lieve deprezzamento ieri per la valuta unica europea. Durante la giornata abbiamo assistito all’ennesimo movimento a doppia velocità del cambio. Deprezzamento nella mattinata e apprezzamento nella seconda parte della giornata dovuto probabilmente a ricoperture provenienti dagli Usa. Il cross ha chiuso in area 1,325. Il supporto si colloca a 1,31 mentre la resistenza a 1,325.

Pausa nel trend di deprezzamento dello yen nei confronti sia dell’euro sia del dollaro. Questa notte è stato pubblicato il dato sulla bilancia commerciale di febbraio: le esportazioni giapponesi sono risultate migliori del previsto con il saldo che registra un inatteso surplus di 32,9 Mld¥ battendo nettamente le stime degli analisti. I supporti e le resistenze si collocano rispettivamente per euro e dollaro a 108 – 110 e 82,5 – 84.

La Cina continua a portare avanti accordi finalizzati al progressivo maggiore utilizzo dello yuan su scala globale: questa notte è stata annunciata la stipula di un contratto di currency swap triennale con l’Australia per un controvalore equivalente a circa 31 Mld$.

Materie Prime: giornata mista per le principali materie prime in un contesto di avversione al rischio sui mercati generato ancora dai timori di rallentamento cinese. In mattinata si sta però assistendo ad un calo generalizzato dopo le indicazioni negative fornite dai Pmi manifatturieri cinese e tedesco.

Tra gli energetici in rialzo il greggio Wti (1,6%), migliore commodity del giorno all’interno dell’indice GSCI, inseguito al calo inatteso delle scorte settimanali Usa. Il deprezzamento del dollaro ieri ha favorito i preziosi con l’oro che si è riportato in prossimità dei 1650 $/oncia. Misti gli industriali ed agricoli.

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