La Bce non sta preparando un’inversione di tendenza al rialzo sui tassi. La ha lasciato capire il presidente della Bundesbank, Ernst Welteke, in un’intervista pubblicata oggi sulla ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’.
“Non dovrebbe interpretare questa affermazione come segnale di un’inversione di tendenza sui tassi”, ha risposto Welteke a una domanda sul significato di una sua precedente affermazione, cioé che “il Consiglio direttivo è intenzionato a sostenere la crescita fintanto che è compatibile con il mantenimento della stabilità dei prezzi”.
Riguardo all’abbondante liquidità presente nell’area euro, tuttavia, Welteke ha spiegato che l’eccesso di liquidità potrebbe tradursi in pressioni inflazionistiche, nel caso in cui non dovesse diminuire in una fase di ripresa economica. “Per questo motivo prestiamo nuovamente più attenzione all’andamento della liquidità”, ha dichiarato il banchiere centrale tedesco.
La Germania, ha osservato ancora Welteke, non ha alcun diritto ad avere un rappresentante tedesco nel Comitato esecutivo della Bce. Quando scadrà il contratto dell’attuale capoeconomista Otmar Issing, nel 2006, “non si potrà escludere” quindi che la Germania resti senza un rappresentante nel Direttorio.
Non c’é nessuna base legale, infatti, per sostenere che a un tedesco debba subentrare un altro tedesco. Ma questo “non rappresenta una preoccupazione dal punto di vista della politica monetaria”, ha spiegato Welteke, aggiungendo che “si tratta di una questione di immagine, che spero non diventi un problema per motivi di ordine nazionale”.
Welteke ha ammesso, tuttavia, che alcune decisioni prese dal Consiglio direttivo toccano gli interessi dei singoli paesi membri dell’Unione monetaria. “Se non ci fosse un tedesco nel Direttorio, quindi, potrebbero anche esserci ripercussioni negative per la piazza tedesca”, ha concluso Welteke.