Economia

BCE lancia appello su conti pubblici, crescita resta moderata

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(Teleborsa) – La BCE conferma la prospettiva di una crescita moderata dell’area euro quest’anno. Nell’ultimo bollettino mensile della banca centrale si legge che le ultime informazioni ed i più recenti indicatori congiunturali confermano la stima di una ripresa nell’arco del 2010, seppur in un contesto ancora dominato da una grande incertezza. Il PIL dell’Area Euro dunque dovrebbe segnare una crescita moderata, grazie anche alla ripresa economica globale ed al recupero della domanda per i beni esportati dalla UE. Restano però sempre presenti i rischi legati alla grande incertezza che caratterizza i mercati finanziari. Le pressioni inflazionistiche restano tendenzialmente sotto controllo, confermando l’adeguatezza dell’attuale politica monetaria. In aprile si è registrata una leggera accelerazione dell’inflazione, che persisterà nei prossimi mesi, a causa dell’aumento dei prezzi delle commodities. Tuttavia, il target resterà al di sotto della soglia fissata dalla BCE al 2%. Una nota dolente è rappresentata dalle politiche fiscali, tema molto delicato in questi giorni. A tal proposito, la BCE fa appello ad un maggior impegno da parte degli Stati membri nell’implementare le azioni necessarie a riportare i bilanci pubblici ad un livello ritenuto accettabile. Il consolidamento fiscale, sottolinea la BCE nel bollettino – richiederà che gli aggiustamenti strutturali superino la soglia dello 0,5% del PIL nazionale, soglia fissata nel Patto di Stabilità. Più si posticiperanno le azioni correttive, maggiori saranno gli aggiustamenti richiesti in seguito ed i rischi sulla reputazione e la fiducia. Uno spazio viene infine dedicato dalla BCE alle riforme strutturali, in particolare con riguardo al mercato del lavoro. Riforme che consentano un’accelerazione della crescita e dell’occupazione sono cruciali per tutti i Paesi membri della Zona Euro, con l’obiettivo di assicurare una ripresa sostenibile. Sul fronte del mercato del lavoro la BCE pone l’accento sulle misure che possano assicurare una maggiore flessibilità e sugli incentivi fiscali ed assistenziali per i lavoratori.