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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti, con il tasso decennale tornato poco sopra il 3% ed il differenziale sul 2-10 anni salito a 95 pb dai precedenti 93. La riunione della Bce di ieri si è conclusa con un taglio dei tassi di 75 pb che ha portato il tasso di riferimento al 2,5%.
Trichet nella conferenza stampa successiva ha ribadito i rischi al ribasso sulla crescita ed in merito al forte rallentamento dell’inflazione ha scongiurato il pericolo della deflazione definendolo piuttosto un periodo di forte disinflazione dovuto al forte calo dei prezzi delle materie prime.
La Bce ha rilasciato anche le stime di crescita ed inflazione per il prossimo anno che vedono il tasso d’inflazione medio all’1,4% ed il Pil in calo dello 0,5%. Oltre alla Bce ieri hanno ridotto il tasso di riferimento anche la Boe che l’ha portato al 2% dal 3% e la banca di Svezia al 2% dal 3,75%. In Francia è stato illustrato il piano di sostegno dell’economia da 26 Mld€, che corrisponderebbe all’1,3% circa del Pil e che porterebbe il deficit al 3,9%.
Il piano prevede rimborsi anticipati di debito pubblico alle imprese per 11,5 Mld€ ed investimenti pubblici tra 10,5 e 11 Mld€. Negli Usa si è assistito ad un calo dei tassi di mercato in linea con i ribassi delle borse.
Sul fronte macro l’attenzione sarà focalizzata sui dati relativi al mercato del lavoro di novembre che dovrebbero evidenziare la maggiore perdita di occupati nel settore non agricolo degli ultimi 26 anni in base al consensus di Bloomberg News. Bernanke ha invitato il governo ad implementare nuove misure per aiutare il settore immobiliare tramite i fondi dei contribuenti poiché il settore privato da solo non è in grado di fronteggiare la crisi attuale.
Sono state ipotizzate quattro opzioni tra le quali l’acquisto di mutui a rischio ed incentivi al rifinanziamento a condizioni più favorevoli ai mutuatari. Il governatore ritiene che attualmente circa il 15-20% dei mutui siano “under water”, ossia il valore del mutuo sia superiore a quello della casa.
Altre opzioni possibili sono quelle di aumentare la partecipazione nel programma “Hope for Homeowners” e l’acquisto diretto di obbligazioni di Ginnie Mae che sono collegate ai tassi applicati ai mutuatari, in modo così da ridurre tali tassi. Segnaliamo che il Dipartimento dell’Energia ha annunciato che le richieste di finanziamento da parte delle case automobilistiche per la creazione di auto ad efficienza energetica sono state ritenute incomplete. I titoli dei produttori di auto sono stati penalizzati nuovamente in borsa: GM ha perso il 16,1%, Ford il 6,7%. Sul decennale il supporto si colloca al 2,50%.
Valute: Euro in apprezzamento vs Dollaro dopo la decisione della Bce. Il cross comunque rimane contenuto all’interno del trading range 1,3080-1,2380 in atto da fine ottobre. Oggi l’attenzione è rivolta ai dati Usa del mercato del lavoro che potrebbero portare una certa volatilità. I livelli di resistenza si collocano a 1,2850 e 1,3080. Il supporto più vicino passa da 1,2750, il successivo a 1,2564.
Lo Yen vs Euro si è mantenuto al di sopra del supporto 116,44, proseguendo la fase laterale in atto da 3 giorni. Verso Dollaro si è assistito invece ad un apprezzamento della valuta nipponica grazie alla debolezza dei listini azionari. Il cross è calato sotto il supporto 92,50 che costituisce adesso la nuova resistenza. I livelli di supporto successivi si collocano a 91,90 e 90,93.
Materie prime: ancora un forte calo per il greggio Wti sceso sotto i 44$/barile su timori di forte calo dei consumi. Tra i metalli industriali ancora un calo per il rame (-5,2%) sceso ai livelli più bassi dal maggio del 2005. Lievi ribassi per i metalli preziosi. In calo anche gli agricoli su riduzione delle esportazioni Usa nella settimana appena conclusa. La peggiore performance dell’indice GSCI è stata quella del cotone (-7,6%) su timori di forte calo della domanda tessile.
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