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BCE: IL PROBLEMA SARA’ COME DRENARE (POI) TUTTA QUESTA LIQUIDITA’

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato governativi sono calati soprattutto sulla parte a breve della curva favoriti dal ribasso delle borse europee. Il tasso decennale è stato favorito in misura minore a causa delle aste in programma questa settimana. La Germania oggi effettuerà una riapertura sul titolo decennale per 6 Mld€. Domani l’Italia collocherà 3,5Mld€ di Btp a 5 anni. Lo spread 2-10 anni è salito così da 196 a 200pb. Lo spread Btp-Bund sul tratto decennale ieri ha raggiunto i livelli pre-Lehman in prossimità dei 63pb per poi tornare ad aumentare nel pomeriggio con il riaffiorare delle tensioni sui mercati, attestandosi intorno ai 71pb.

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Forte calo dei depositi presso la Bce ieri scesi a 48,5Mld€ da 228,3Mld per motivi dovuti a fattori tecnici collegati al periodo di riserva obbligatoria. Gli acquisti di covered bond salgono a 5,9Mld. Il membro finlandese della Bce Liikanen ha dichiarato che l’economia globale sta attraversando il momento peggiore della crisi ed i prossimi mesi mostreranno se l’area Euro ha superato il momento più critico.

Ha infine aggiunto che, quando la crescita ripartirà all’interno dell’area Euro, la Bce si troverà di fronte alla difficoltà di drenare la liquidità immessa nel sistema. Sul decennale governativo, l’area di resistenza continua a collocarsi a 3,52-55%. Negli Usa tassi di mercato in sensibile calo sulla scia del calo dei listini azionari e del notevole successo dell’asta da 37Mld$ sul comparto triennale, che ha riscosso una domanda record da parte delle banche centrali estere.

Si tratta di un indizio della permanenza di una buona domanda dall’estero per i titoli governativi Usa malgrado il forte aumento dell’offerta. Il calo del mercato azionario è stato determinato soprattutto dal comparto finanziario ed energetico. Verosimilmente gli operatori hanno preso profitto dopo i recenti forti rialzi alla vigilia della decisione della Fed di oggi, utilizzando come pretesto l’abbassamento del giudizio sulla compagnia assicurativa MBIA da parte di JPMorgan e dopo l’annuncio del posticipo della presentazione della trimestrale da parte della banca CIT.

Venendo alla riunione Fed di oggi, dando per scontata la permanenza del tasso di riferimento in prossimità dello 0%, l’attenzione è focalizzata su due punti: 1) ammissione eventuale della Fed di segnali di miglioramento dell’economia, pur in presenza ancora di elevati rischi; 2) estensione temporale o meno di due importanti programmi rappresentati dal piano di riacquisto di Treasury da 300Mld$ (in scadenza a settembre) e dal TALF (in scadenza a fine anno).

Sul primo programma l’aspettativa fino a qualche giorno fa era di una fine del programma stesso, vista l’assenza di effetti sui tassi che nel frattempo sono sensibilmente risaliti ed alla luce dei rischi inflattivi causati dalla conseguente creazione di moneta. La recente decisione in senso opposto da parte della BoE potrebbe però portare la Fed a differire la decisione al prossimo Fomc del 23 settembre. Nel breve supporto sul decennale a 3,65%, in attesa dell’asta da 23Mld$ sul decennale.

Valute: Dollaro in apprezzamento verso Euro questa mattina fino a quota 1,41. L’eventuale prosecuzione del movimento di apprezzamento fino alla soglia di 1,40 dipenderà molto anche dell’eventuale decisione della Fed sulla fine del piano di riacquisto di Treasury. Dopo la riunione della Fed ed i recenti dati macro, l’evoluzione del Dollaro dovrebbe nuovamente dipendere dal comportamento dei listini azionari. Yen in apprezzamento in seguito alla ricomparsa delle tensioni sui mercati azionari. Lo Yen continua perciò a comportarsi come il ‘termometro’ che misura la temperatura emotiva degli operatori finanziari. Verso Euro il cross ha rotto al ribasso il supporto a 136 (adesso nuovo livello di resistenza). Per oggi i nuovi supporti si collocano a 134,50 e 133.

Materie Prime: in calo il greggio WTI (-1,6%) tornato sotto soglia dei 70$/b. L’Opec ha dichiarato che il mercato è ancora fondamentalmente debole a causa dell’elevato livello delle scorte. In ribasso anche il gas naturale (-2,7%). Forti ribassi per i metalli industriali guidati da piombo (-4,1%) e nichel (-3,5%). Intorno alla parità i preziosi. Tra gli agricoli, forte rialzo per la soia (+3,9%) sulla speculazione di ingente richiesta della produzione Usa, in particolare dalla Cina. In rialzo il mais (+0,7%), in calo il grano (-1,8%).

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