Economia

Bce: i 17 trilioni mancanti

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New York – I dati su asset e passivita’ della Bce dovrebbero far suonare il campanello d’allarme per chiunque abbia intenzione di investire in Eruopa.

Alla fine del primo trimestre di quest’anno, l’istituto guidato da Mario Draghi aveva 16 mila e 304 miliardi di euro in asset e 17 mila e 334 miliardi di euro in passivita’. Oltre mille trilioni la differenza. Ma non e’ questo il punto.

Quando si guarda al bilancio consolidato delle sue finanze, si scopre che le cifre che l’istituto fa circolare in giro sono per un partitario di 3,240 trilioni di euro. Ma dove sono allora tutti quegli asset e passivita’ mancanti? Si parla di cifre astronomiche, piu’ grandi di tutti i Pil d’Europa.

Probabilmente la Bce non tiene conto di quei prestiti, cartolarizzazioni e collaterali che appartengono ai singoli governi o banche nazionali. Il problema e’ che nemmeno loro li considerano.

Quando una nazione comunica il rapporto tra debito e Pil, e’ risaputo che non vengono inclusi nei calcoli le passivita’ contingenti e i bond e il debito regionale garantiti dal governo.

Ma 17 trilioni di euro di asset e di passivita’ mancanti (22 trilioni di dollari) sono completamente sfuggiti al radar. Non e’ dato sapere quali siano le nazioni che hanno generato questi elementi, cosi’ come non si puo’ sapere con esattezza quale sia il rapporto tra debito e Pil reale degli stati membri. Nessuno ne da’ conto. Tuttavia e’ lecito immaginare che i numeri sarebbero molto piu’ grandi. Uscirebbero dal riquadro dei grafici.

E chissa’ come sarebbero i bilanci dell’area euro, se si tenesse conto di queste cifre. Asset e debiti reali che sono stati trasformati in cash dalla Bce e che falsificano anche le cifre della massa monetaria.

A questo punto rimane da chiedersi solo una cosa: “Quando compriamo bond europei, sono forse questi gli asset in cui investiamo i soldi nostri o dei nostri clienti?” Forse varrebbe la pena pensarci due volte, prime di investire nel debito dell’Eurozona.