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Bce: ecco quando potrebbero essere alzati i tassi

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione odierna si è aperta con tassi governativi e swap tedeschi pressoché stabili e con gli spread sui periferici in rialzo, dopo il ridimensionamento di ieri.

Il differenziale Portogallo-Germania ieri è sceso sotto 1000 pb dopo che la Bce ha sospeso l’applicazione del minimo rating sui titoli portoghesi usati come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento. Una decisione analoga era stata presa anche per Grecia ed Irlanda.

La riunione della Bce di ieri si è conclusa con un rialzo dei tassi di 25 pb e con il mantenimento del corridoio tra marginal lending facility e deposit facility di 150 pb. Trichet nella conferenza stampa successiva ha evidenziato come i rischi sull’inflazione restano al rialzo e la politica monetaria resta accomodante. Ancora una volta il capo della Bce ha dichiarato che l’Istituto monitorerà l’andamento dell’inflazione “very closely”.

Sulla crescita Trichet invece ha definito bilanciati i rischi, non escludendo un rallentamento nella seconda parte dell’anno. Sulle future mosse di politica monetaria non ha voluto commentare le aspettative di mercato che puntano ad un ulteriore rialzo nell’ultima parte dell’anno, ribadendo che la Bce farà il necessario per garantire la stabilità dei prezzi.

Trichet ha specificato che nella riunione di ieri “non è stato deciso di effettuare una serie continuativa di rialzi dei tassi”, in linea con la politica della Bce di non prendere decisioni ex-ante.

In merito alla Grecia la Bce ha puntualizzato che non accetterà nè un default, nè un selective default né un credit event. Allo stesso tempo però Trichet non ha voluto commentare l’ipotesi di un ricorso (in caso di default dei titoli greci) da parte delle banche commerciali all’Emergency liquidity assistance (il programma che permette alla banche commerciali di ricevere credito dalla banche centrali nazionali in cambio di collaterale e sotto previo consenso della Bce).

In merito alle future mosse di politica monetaria ribadiamo l’ipotesi di un mantenimento dei tassi fermi per tutto il resto dell’anno. Un eventuale rialzo potrebbe esserci nell’ultima parte dell’anno qualora l’impatto di un eventuale QE3 da parte della Fed sui prezzi energetici fosse piuttosto marcato.

Secondo quanto riportato da Reuters, che cita una bozza del documento Ue, le banche che non passeranno gli stress test dovranno fornire piani di ricapitalizzazione entro la fine di settembre. Inoltre, se entro tale termine la banca non presenterà un piano credibile, il governo del paese dovrà essere pronto ad interventi per mantenere la stabilità finanziaria.

Negli Usa i tassi di mercato governativi hanno registrato ieri un rialzo su tutte le scadenze sulla scia dei dati macro migliori delle attese. Il report Adp ha, infatti, evidenziato nel mese di giugno una crescita degli occupati nel settore privato superiore alle 150.000 unità. Il dato, risultato superiore alle attese degli analisti contattati da Bloomberg, ha aumentato la possibilità che oggi il dato relativo ai payrolls nazionali possa essere migliore del previsto.

Sul fronte azionario, gli operatori hanno accolto favorevolmente il dato spingendo i principali listini sui livelli massimi da inizio maggio. L’indice S&P 500 si è infatti riportato sopra quota 1350 grazie ai rialzi che hanno interessato principalmente i settori materie prime, finanziario e tecnologico. Per la giornata odierna l’attenzione sarà interamente incentrata sui dati del mercato del lavoro.

Valute: andamento piuttosto volatile per il cross euro/dollaro che, dopo essere sceso in prossimità di area 1,42 durante la fase iniziale del discorso di Trichet, ha recuperato successivamente riportandosi in prossimità della fascia resistenziale 1,4350/1,44. Nel pomeriggio i dati sul mercato del lavoro potrebbero portare ad una certa volatilità del cross.

Yen in deprezzamento sia verso euro sia verso dollaro, con il cross verso quest’ultimo che si è riportato in prossimità della resistenza a 81,30. Verso euro il cross rimane stabile all’interno del range 115,50/117,70.

Materie Prime: giornata positiva ieri per la maggior parte delle commodity, sulla scia dei dati macro Usa. Tra i maggiori rialzi si segnala quello dello zucchero (+6,7%), dovuto ai timori per una produzione carente in Brasile.

In rialzo i metalli industriali, guidati dal rame (+2,3%) che ha beneficiato di previsioni meteorologiche avverse a Escondida (Cile), la più grande miniera al mondo, e degli scioperi dei minatori a Grasberg, Indonesia.

In rialzo il greggio (2,1%) nonostante la diminuzione delle scorte minore del previsto. Positivi anche i metalli preziosi.

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