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Bce, Draghi taglia i tassi

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Singapore – La Banca Centrale Europea, guidata da Mario Draghi, dovrebbe tagliare oggi i tassi d’interesse dell’eurozona dello 0,25% per la seconda volta in poco piu’ di un mese, portandoli al minimo assoluto dell’1,0% raggiunto durante la fase piu’ acuta della crisi finanziaria nel 2009. La Bce, secondo la Reuters, dovrebbe annunciare anche un pacchetto di misure per aiutare le banche europee a fronteggiare la crisi di liquidita’, compreso l’acquisto di bond.

Le indiscrezioni sono fatte circolare ad arte in vista del summit di Bruxelles, da cui dovrebbero arrivare segnali per convincere il mercato che il contagio del virus piu’ tossico del secolo (i debiti di banche e stati) non si propaghera’ all’intera Europa.

Nello stesso tempo l’annuncio nella tarda serata di un possibile declassamento dell’Unione Europea, che potrebbe perdere la tripla A, avra’ conseguenze anche sulla revisione al ribasso del ratings di alcune delle maggiori banche dell’eurozona, comprese – stando alle prime indiscrezioni – Unicredit, le francesi BNP Paribas, BPCE, Crédit Agricole e Société Générale, e le tedesche Deutsche Bank e Commerzbank, il cui voto di affidabilita’ potrebbe essere tagliato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s.

Il taglio dei tassi di interesse in giornata si fa sempre più probabile, considerando anche le parole di Draghi della scorsa settimana, su un deterioramento delle condizioni economiche nell’eurozona e sulla necessità per l’istituto di Francoforte di contrastare la deflazione con la stessa forza con cui si combatte l’inflazione. Già lo scorso mese, durante il primo meeting in carica, Draghi era intervenuto senza indugi sul costo del denaro, contrariamente alla precedente politica adottata da Trichet.

Con la crescita dei prezzi nell’eurozona che a novembre per il terzo mese di fila registra una variazione del 3%, il vero problema ora sembra essere il tasso di disoccupazione, ad ottobre al 10,3%.

La vera domanda in giornata dunque, riporta Reuters, sarà sulla possibilità di acquisti di bond, tanto richiesti da Francia e Italia, come da Stati Uniti e Russia. La possibilità che la Bce utilizzi la sua potenza di fuoco illimitata per placare la crisi nell’eurozona, che rischia di trascinare con se l’intera economia mondiale.