New York – La Bce non terra’ la Grecia nell’area euro a tutti i costi. Anche se preferirebbe vedere Atene ancora nel blocco a 17, il presidente della Banca Centrale Mario Draghi ha lasciato intendere che l’istituto di Francoforte non e’ pronta a scendere a compromessi quando si tratta dei suoi principi.
“La Bce continuera’ a rispettare il suo mandato, che e’ quello di mantenere la stabilita’ dei prezzi nel medio termine, preservando il nostro bilancio fiscale”, ha detto Draghi in un intervento da Francoforte.
Dal momento che il trattato fondatore dell’euro non prevede l’uscita di uno stato membro dalla regione “non e’ un argomento che verra’ affrontato dal Consiglio Direttivo”, ha spiegato Draghi. Va sottollineato che nel trattato di Lisbona e’ previsto il caso di uscita di uno stato dall’Unione Europea.
A una prima lettura i commenti pronunciati dal banchiere fiorentino potrebbero sembrare le solite ovvieta’. In realta’ il governatore non e’ mai andato cosi’ vicino dal concedere che Atene potrebbe abbandonare l’Eurozona.
I cittadini ellenici torneranno alle urne il 17 giugno e solo due partiti – Nuova Democrazia e Socialisti (Pasok) – sono a favore delle condizioni imposte dai piani di salvataggio europei. Cio’ avvicina lo spettro di un abbandono della moneta unica. Basti pensare che la sinistra radicale, piazzatasi seconda al turno precedente, e’ in testa nei sondaggi.
“La prima preferenza del Consiglio Direttivo e’ che la Grecia continui a rimanere nell’Eurozona”, ha dichiarato Draghi. “Ma non dioende da noi”.