Riunione della Bce: decisione sui tassi di interesse rimasti invariati. E nessun bazooka in programma. L’arsenale si è svuotato? In realtà altre opzioni ci sarebbero: estensione del Qe come sperato da alcuni economisti; acquisto magari di azioni, come ha chiesto un cronista durante la conferenza stampa.
D’altronde le misure varate da Draghi non stanno dando i risultati sperati, sia in termini di inflazione che di crescita dell’ economia dell’Eurozona.
In gioco è il futuro dell’Europa, che appare sempre più precario e incerto. Ma Draghi stavolta non fa nessun grande annuncio. Da dove arriva questa cautela? E’ per caso possibile che le varie minacce arrivate dai falchi tedeschi e anche dalle banche – il numero uno di Deutsche Bank John Cryan ha lanciato chiatamente un avvertimento contro la politica di tassi di interesse a zero e negativi, che stanno minando la redditività delle banche – abbiano sortito il loro effetto?
Intanto Draghi difende la Germania. Precisamente, il suo surplus commerciale. Alla domanda del cronista che gli fa notare che il surplus tedesco si avvia a segnare nuovi record, e se dunque non sia il caso di avvertire la Bundestag di fare qualcosa per aiutare gli altri membri dell’Eurozona, Draghi risponde. “Non si può semplicemente premere un pulsante ed eliminare un surplus commerciale, se un paese è naturalmente competitivo. Non si tratta di “un’economia pianificata”. Mario Draghi difende anche il surplus commerciale della Germania. Alla domanda del cronista che gli fa notare che il surplus tedesco si avvia a segnare nuovi record, e se dunque non sia il caso di avvertire la Bundestag di fare qualcosa per aiutare gli altri membri dell’Eurozona, Draghi risponde. “Non si può semplicemente premere un pulsante ed eliminare un surplus commerciale, se un paese è naturalmente competitivo. Non si tratta di “un’economia pianificata”.
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Deluse le attese di diversi economisti sul quantitative easing, che avevano sperato su una proroga del programma già in questa riunione. La Bce ha invece confermato che il piano di acquisto di titoli pubblici andrà avanti fino alla fine di marzo del 2017, non escludendo comunque l’opzione di una estensione, nel caso in cui ce ne fosse bisogno.
I futures Usa riducono i guadagni dopo la decisione sui tassi della Bce.
Immediata la reazione sul forex, con il rapporto euro-dollaro che balza al massimo delle ultime due settimane, superando la soglia di $1,13, fino a $1,1316, in rialzo +0,7% nei confronti del dollaro.
L’euro si rafforza anche nei confronti della sterlina, con un rialzo +0,50% fino a GBP 84,71.
Il numero uno della Bce Mario Draghi prende la parola e afferma che gli ultimi dati arrivati dal fronte macro dell’Eurozona hanno mostrato resilienza, insieme a rischi al ribasso. La Bce, ha detto, prevede ancora che la crescita del Pil avverrà a un “ritmo costante e moderato” e continua a osservare “attentamente” gli sviluppi in atto sui mercati finanziari.
Draghi parla poi dell’incertezza che incombe sull’Eurozona rappresentata dalla Brexit. La Brexit, avverte, zavorrerà la ripresa dell’Europa, a causa dello smorzarsi della domanda estera. Il numero uno della Bce fa riferimento anche all”incertezza” che incombe su tutta l’Unione europea a causa dell’uscita dal blocco del Regno Unito.
Nel prendere la parola nella consueta conferenza stampa che segue l’annuncio sulla decisione dei tassi, Draghi rende noto che l’inflazione dell’Eurozona è destinata a rafforzarsi e che le nuove proiezioni della Bce sull’inflazione HICP prevedono un rialzo dello 0,2% nel 2016, dell’1,2% nel 2017 e dell’1,6% nel 2018. Le nuove stime della Bce sono praticamente invariate rispetto alle precedenti.
Nel prendere la parola nella consueta conferenza stampa che segue l’annuncio sulla decisione dei tassi, Draghi ha ammesso anche che il Consiglio Direttivo non ha neanche discusso la probabilità di estendere il piano QE e ha annunciato che la Bce ha rivisto al rialzo le stime sull’economia dell’Eurozona. Per il Pil del 2016, l’outlook è stato alzato dal +1,6% inizialmente atteso al +1,7%. Tuttavia,le previsioni sul 2017 sono state riviste al ribasso da +1,7% all’1,6%.
Draghi ha affermato che la frammentazione presente nei canali di erogazione del credito è terminata e ha parlato di crescita costante del credito. “Conluderei dicendo che la nostra politica è stata molto efficace”, ha detto. A suo avviso, gli stimoli hanno aiutato a smorzare gli shock provenienti da altre aree, come quello della Brexit.
Draghi ha lasciato intendere che non esiste una esigenza impellente di agire ulteriormente proprio adesso. Ha parlato di “cali considerevoli” di tutti i tassi di interesse, che riflettono, in qualche modo, le aspettative sul proseguimento di una politica monetaria straordinaria che è stata estesa”.
E sull’acquisto di azioni da parte della Bce? Draghi ha alzato le spalle, affermando che il programma attuale sta funzionando e che continuerà a essere attentamente monitorato.
L’euro riduce i guadagni, sulla scia delle nuove previsioni della Bce, e torna sotto $1,13, fino a $1,1283, dopo aver superato anche la soglia di $1,13, prima delle parole di Draghi.
Peggioramento per i mercati dei titoli di stato di Italia, Spagna e Portogallo, con i rendimenti decennali che salgono di 4-5 punti base sulla scia delle dichiarazioni di Draghi. Sotto pressione anche l’azionario, con l’indice di riferimento Stoxx Europe che accelera al ribasso.

Dopo essere salito in mattinata al massimo degli ultimi otto mesi, lo Stoxx Europe perde velocemente terreno e cede oltre 1%.
Alla domanda sulla possibilità che la Bce adotti prima o poi l’opzione “helicopter money” Draghi ha detto, così come nel caso dell’opzione di acquistare azioni: “Non abbiamo discusso neanche questo”.
Mario Draghi difende il surplus commerciale della Germania. Alla domanda del cronista che gli fa notare che il surplus tedesco si avvia a segnare nuovi record, e se dunque non sia il caso di avvertire la Bundestag di fare qualcosa per aiutare gli altri membri dell’Eurozona, Draghi risponde. “Non si può semplicemente premere un pulsante ed eliminare un surplus commerciale, se un paese è naturalmente competitivo. Non si tratta di “un’economia pianificata”.
La Bce di Mario Draghi ha lasciato i tassi di rifinanziamento allo zero.