(WSI)- Tassi di interesse: in rialzo i tassi di mercato dell’area Euro. Sui periferici restano alte le tensioni su Irlanda e Portogallo. In Irlanda il governatore della Banca centrale ha dichiarato che il paese ritornerà a rifinanziarsi sul mercato il prossimo anno dopo che il governo avrà approvato il piano di austerità e ridato fiducia ai mercati. Ricordiamo che l’approvazione della finanziaria del 2011 è attesa per il 7 dicembre.
Intanto il presidente della Commissione europea, Barroso, ha dichiarato che l’Ue è pronta a supportare l’Irlanda utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. La Commissione europea inoltre ha approvato l’estensione fino al 30 giugno 2011 della garanzia sui depositi e bond senior con scadenza fino a cinque anni, in scadenza a dicembre 2010.
In Portogallo il ministro delle finanze ha chiesto delucidazioni sull’effettivo funzionamento del meccanismo di crisi. In merito alla politica monetaria il membro della Bce, Paramo, ha dichiarato che non è escluso che l’Istituto alzi i tassi nel medio termine. Allo stesso tempo non è escluso che ci sia un rialzo del tasso di riferimento prima del ritiro delle misure non convenzionali, confermando quanto già detto da Trichet nella recente conferenza stampa successiva alla riunione.
In Grecia, secondo quando riportato da una fonte governativa, il deficit/Pil del 2010 potrebbe essere più alto del previsto a 9,2%-9,3 da 7,8% atteso in precedenza a causa di una debolezza delle entrate e di una revisione al rialzo del deficit del 2009. L’Eurostat, secondo la stessa fonte, dovrebbe infatti rivedere il deficit del 2009 al 15% del Pil.
Il ministro delle finanze francese, Lagarde, ha dichiarato che la proposta statunitense di porre un target al saldo di delle partite correnti potrebbe essere considerato. Ricordiamo che la Francia assumerà la presidenza del G20 nel 2011.
Negli Usa andamenti contrastati dei tassi di mercato. Il comparto decennale ha registrato un marcato calo dopo l’annuncio dell’inizio del primo mese di acquisti di Treasury da parte della Fed, con partenza domani fino al 9 dicembre per un ammontare totale di 105Mld$. Buona parte degli acquisti saranno concentrati sul comparto 5-10 anni. Considerando il numero di giorni lavorativi presenti nel periodo annunciato, la Fed acquisterà in media circa 9Mld$ su base giornaliera.
Il comparto trentennale che sarà interessato in modo molto marginale dal piano, ha invece evidenziato un marcato rialzo, anche in seguito all’annuncio dell’esito dell’asta sul relativo comparto che ha registrato il rapporto di copertura dell’offerta più basso da un anno.
Sul fronte azionario, Cisco ha registrato un calo di circa il 13% dopo l’annuncio di stime sull’andamento del trimestre in corso inferiori alle attese. L’indice S&P 500 ha comunque chiuso in positivo grazie principalmente alle buone performance del comparto finanziario ed energetico. In una giornata di festività negli Usa, oggi l’attenzione sarà focalizzata soprattutto sulle dichiarazioni provenienti dal vertice del G20.
Valute: dollaro in leggero deprezzamento verso euro dopo essere arrivato fino a quota 1,37. L’annuncio dell’inizio del piano Fed ha comportato nel breve un deprezzamento del biglietto verde. L’attenzione ora è puntata sul G20, dove le discussioni fervono sul contenuto del comunicato finale.
La discussione è piuttosto forte sul tema valutario, con il Brasile intenzionato a mettere sul tavolo la discussione della revisione del ruolo del dollaro nel sistema monetario internazionale. In un articolo oggi sul Wsj, il ministro del tesoro Usa Geithner ha invitato alla collaborazione.
Nel breve rimane ancora valido il supporto in area 1,37. Forte apprezzamento del dollaro vs yen con il cross salito oltre la resistenza 82. Il livello successivo si colloca ad 83. Sull’euro/yen il supporto passa da 111,60, mentre la resistenza è collocata in area 113,70-114. Nuovo record per lo yuan vs dollaro dopo che l’inflazione cinese ad ottobre è salita ai massimi da 2 anni e l’agenzia di rating Moody’s ha aumentato il merito creditizio sul paese.
Materie Prime: in rialzo il greggio Wti (+1,1%) nonostante l’apprezzamento del dollaro a causa dell’inatteso forte calo delle scorte Usa. Marcato ribasso per il gas naturale (-4%). Tra i preziosi forte calo per l’argento (-7,2%), ribasso più contenuto per l’oro (-0,9%). Negativi anche i metalli industriali. Tra gli agricoli in calo il cotone (-3,8%) dopo otto sessioni consecutive di rialzo.
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