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Basilea effect: capitale banche verra’ ridotto fino a $150 miliardi

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I 35 principali istituti del paese dovranno rinunciare a $100-150 miliardi di capitale azionario dopo che i parametri di Basilea III verranno imposti, con il 90% del calo che si concentrera’ nei sei gruppi maggiori.

Stando alle stime di Barclays Capital, pubblicate sul Financial Times, le banche avranno bisogno di far arrivare la percentuale di capitale di prima qualita’ all’8% dei loro asset complessivi, adattati al rischio. Tale rapporto tier one di capitale, misura chiave per definire la solidita’ delle banche, offre un punto percentuale di cuscinetto contro la discesa sotto la soglia minima del 7% stabilita a settembre dalla commissione di supervisione bancaria di Basilea.

Le riforme che prendono il nome di Basilea III colpiranno le banche in due modi: restringendo gradualmente il livello che viene calcolato per stabilire il tier one di capitale e obbligandole ad incrementare il numero di operazioni di correzione dei rischi per vaste fasce delle loro attivita’.

Gli istituti potranno aumentare i loro livelli di capitale tramite l’emissione di titoli azionari o potranno tagliare gli asset che comportano piu’ rischi, ad esempio riducendo le linee di business piu’ rischiose. Sinora la maggior parte degli analisti ritiene che le big in Usa non dovranno varare operazioni di aumento di capitale per rispettare tali parametri. Ma altri temono che i tagli in alcuni gruppi di asset potrebbero costringere le banche a ridurre le attivita’ di prestito all’economia reale oppure ad aumentare il costo del denaro.

“Queste carenze sono assolutamente gestibili. La questione piu’ spinosa riguarda l’impatto che le nuove norme avra’ sul costo e sulla disponibilita’ del credito e della reddittivita’ delle banche”, osserva Tom McGuire, a capo del Capital Advisory Group di BarCap. L’analista ritiene che le bance americane saranno in grado di abbassare i loro requisiti di capitale di $10 miliardi per ogni riduzione da $125 miliardi degli asset ad alto rischio.