(9Colonne) – Padova, 24 apr – “I processi di concentrazione nel sistema bancario sono inevitabili per essere competitivi. Il punto è che non vada del tutto dispersa quella prossimità e relazione con il territorio che in passato è stata la forza di Antonveneta e una leva del nostro sviluppo”. Così Francesco Peghin, presidente di Unindustria Padova commenta l’accordo raggiunto tra Barclays e Abn Amro per l’acquisizione dell’istituto olandese. Abn possiede il 100% di Antonveneta, la banca padovana strappata alla Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani dopo i noti fatti di cronaca giudiziaria. “Da questo punto di vista – prosegue Peghin – guarderemo con attenzione gli sviluppi futuri. Un conto è crescere dentro un grande gruppo come Barclays, creando valore per gli azionisti e apportando know how internazionale, altra cosa è mantenere il rapporto con il capitalismo sano che esprime il nostro territorio e sostenerlo nella sfida globale. Per svolgere questa funzione ritengo utile mantenere la natura e l’unità di Antonveneta. All’interlocutore bancario chiediamo di far propria quella visione locale e insieme dotata di raggio d’azione globale che perseguono le nostre imprese, di far crescere il rapporto fondato sulla valutazione della prospettiva imprenditoriale e sul supporto alla globalizzazione”. Antonveneta è valutata 9 miliardi di euro. Adesso a decidere sul futuro della banca padovana sarà Barclays che ieri ha spiegato come l’Italia sia “un mercato estremamente importante per il nuovo gruppo”.