(9Colonne) – Roma, 26 lug – Gli istituti creditizi del Nord hanno portato benefici nel Mezzogiorno, in seguito alle aggregazioni bancarie che tra il 1995 e il 2006 hanno ridotto il numero delle banche da 970 a 793. Lo ha detto il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni davanti alla commissione Finanze della Camera nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulla situazione e le prospettive del sistema creditizio con particolare riferimento alle aree meridionali. “Le trasformazioni intervenute negli anni passati nel sistema bancario del Mezzogiorno e l’acquisizione delle maggiori banche meridionali da parte di banche del Centro Nord – ha spiegato Saccomanni – hanno svolto un importante ruolo positivo, contribuendo al miglioramento delle tecniche e dei criteri di gestione del credito, stimolando la crescita dei finanziamenti e la riduzione dei tassi di interesse”. Secondo la relazione di Saccomanni, “la quota di banche meridionali caratterizzate da elevati livelli di problematicità è significativamente diminuita e l’impegno della Vigilanza ha concorso a questo risultato”. “Nonostante i progressi compiuti”, tuttavia, Saccomanni osserva che “nel Mezzogiorno la struttura dell’offerta bancaria resta più arretrata e le condizioni di accesso al credito più svantaggiose”. Secondo il direttore generale della Banca d’Italia, sono necessari “ulteriori progressi” per fornire alle imprese non solo il sostegno creditizio, ma anche “conoscenze e servizi volti a stimolare guadagni di efficienza e aumenti della dimensione operativa, valutando le aziende sulla base della qualità dei progetti di investimento, delle prospettive di sviluppo, delle sinergie che possono derivare da operazioni di fusione e acquisizione, piuttosto che sulla base della disponibilità di garanzie reali”. “In un contesto caratterizzato anche dalla ridotta domanda di finanza straordinaria – ha spiegato ancora Saccomanni – i maggiori gruppi bancari stanno potenziando l’offerta di servizi di private equity e di project financing. Soprattutto nel Mezzogiorno, dove i tempi della giustizia civile sono più lunghi, è importante pervenire a una rapida risoluzione delle controversie”. A questo scopo, ha annunciato, la Banca d’Italia presenterà al CICR una proposta per regolare la materia. Saccomanni ha poi parlato del ritardo delle famiglie meridionali sotto il profilo dei comportamenti di risparmio, che “chiama le banche a un impegno straordinario per ampliare il mercato e rinsaldare i rapporti con la clientela”. “L’utilizzo delle nuove tecnologie, ma anche la possibilità di entrare in contatto con fasce di clientela in passato meno facilmente raggiungibili – ha sottolineato Saccomanni – grazie alla maggiore capillarità della rete di sportelli, possono svolgere un ruolo importante”. In questo senso “la trasparenza e la tutela del cliente non sono efficaci se gli stessi risparmiatori non hanno gli strumenti per effettuare scelte informate. La Banca d’Italia – ha aggiunto il direttore dell’istituto – sta ampliando il proprio impegno sul fronte dell’educazione finanziaria; collabora con altre istituzioni per diffondere la cultura finanziaria”.
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