La Banca d’Italia comunica che la Banca Popolare di Garanzia Società cooperativa per azioni, con sede in Padova, è stata sottoposta alla liquidazione coatta amministrativa con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 16 dicembre 2009.
Lo stesso giorno la Banca d’Italia ha nominato gli Organi liquidatori nelle persone dei sigg. avv. Stefano Coen e avv. Diego Manente, quali Commissari liquidatori, prof. Claudio Cacciamani, dott. Renzo Sartori e prof. avv. Giorgio Maria Zamperetti, quali componenti del Comitato di Sorveglianza.
L’adozione del provvedimento, che comporta la revoca dell’autorizzazione all’attività bancaria, è stata proposta dalla Banca d’Italia, ai sensi dell’art. 80, commi 1 e 2, del Testo Unico Bancario, per gravissime irregolarità e gravissime perdite patrimoniali; la liquidazione coatta è stata richiesta dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria a cui la Popolare era sottoposta dal maggio scorso.
Durante la gestione straordinaria, sono stati effettuati numerosi tentativi per realizzare il risanamento aziendale; nessuna ipotesi è risultata praticabile rendendo inevitabile il ricorso alla procedura liquidatoria. La Popolare, derivante dalla trasformazione di un Confidi e operante esclusivamente nel rilascio di garanzie, non raccoglie fondi presso i depositanti e non eroga credito in via diretta.
Gli organi liquidatori provvederanno a valutare la possibilità di realizzare operazioni di cessione in blocco di beni e rapporti giuridici. Verranno seguiti con particolare attenzione gli effetti della procedura liquidatoria sulle garanzie rilasciate dalla Popolare alle altre banche, a copertura dei finanziamenti alle imprese; ciò al fine di favorire il mantenimento del sostegno creditizio all’economia locale. (Comunicato della Banca d’Italia)
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La Banca Popolare di Garanzia è in liquidazione
il mattino di Padova — 19 dicembre 2009 pagina 31 sezione: CRONACA
Il botto è esploso con una nota stringata del ministro delle Finanze che, su proposta della Banca d’Italia, ha disposto «La revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria nei confronti della Banca Popolare di Garanzia Società Cooperativa per Azioni, in amministrazione straordinaria dal 22 maggio». Ora l’istituto (capitale sociale 16 milioni) è in liquidazione coatta.
Pesanti le cifre, con 17 milioni di deficit e un fabbisogno reale stimato intorno ai 30 milioni. Stefano Coen e Diego Manente sono i liquidatori incaricati della banca di via Masini, fondata nel 1974 con il nome di Confidi Padova e diretta emanazione dell’associazione industriali. Presidente del consiglio di amministrazione è Ernesto Paolillo, tra i consiglieri figurano Francesco Peghin (presidente di Confindustria), Luca Bonaiti, Regina Bertipaglia (moglie di Luigi Rossi Luciani) e Anna Lisa Isoli.
Prospettive nere per i 50 dipendenti, senza stipendio da tre mesi e ora privi di lavoro. Seri contraccolpi anche per i 3 mila soci della banca che, in tempi di crisi, non hanno più un punto di riferimento certo a garanzia dei finanziamenti richiesti. Il personale, venuto a conoscenza della messa in liquidazione coatta, si è rivolto alla Cgil, e in mattinata, nella Camera del Lavoro, si è svolta un’assemblea coordinata da Egidio Zanovello, segretario della Filcams. Hanno preso la parola numerosi dipendenti, comprensibilmente arrabbiati perché dovranno trascorrere un Natale amaro.
Molte critiche alla Banca d’Italia, accusata di non aver fatto nulla per salvare l’istituto, a Confindustria Padova e al management. Contestata anche Antoniana/Mps, rea di aver rifiutato il piano di salvataggio ideato nel periodo dell’amministrazione controllata. Tant’è. Ora il sindacato mira a garantire gli arretrati ai dipendenti il prima possibile e la loro ricollocazione nel circuito del credito. «Ho contattato il prefetto Sodano e l’assessore provinciale Barison», afferma Zanovello «credo ci siano tutti i presupposti per concedere la cassa integrazione al personale». – (Felice Paduano)