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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva a fronte di una chiusura contrastata dei listini azionari la cui sessione è stata caratterizzata dall’attesa per i risultati degli stress test in Usa e del discorso di Bernanke. Sul monetario il tasso Euribor tre mesi continua a registrare nuovi minimi, fissato ieri a 1,344% da 1,354, mentre il differenziale con l’Eonia swap di pari scadenza è sceso a causa di una riduzione del tasso Euribor 3 mesi più marcata rispetto a a quella del tasso Eonia swap. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il direttore generale del debito pubblico italiano, in un’intervista del 29 aprile, ha dichiarato che nel 2009 saranno emessi 220 Mld€ di titoli a medio e lungo termine, di cui circa 15 Mld€ di titoli indicizzati all’inflazione. Occorrerà attendere il secondo semestre per l’emissione di nuovi benchmark nel comparto linkers o in quello dei titoli denominati in Dollari Usa. Oggi invece è attesa la riapertura dell’asta di titoli a 5 cinque anni tedeschi fino a 6 Mld€. Negli Usa tassi decennali governativi stabili intorno al 3,15%, in corrispondenza di tiepide prese di profitto sul mercato azionario, in vista domani della pubblicazione dell’esito degli stress test sui bilanci delle 19 principali banche Usa. Le indiscrezioni di stampa riportano che Bank of America sarebbe la banca con maggiori necessità di ricapitalizzazione quantificate in 34Mld$. Le esigenze di Citigroup sarebbero invece più limitate in quanto la banca Usa potrebbe far ricorso alla conversione in ordinarie delle azioni privilegiate in mano al governo. Sempre secondo tali indiscrezioni, le banche intenzionate a restituire i fondi pubblici ricevuti tramite il fondo Tarp, potrebbero farlo solo dopo aver dimostrato di essere in grado di raccogliere capitali da investitori privati senza beneficiare della garanzia del FDIC, ossia del fondo di tutela dei depositi. Sul fronte macro, le parole di ieri pronunciate da Bernanke, hanno segnalato indicazioni di rallentamento della fase di contrazione dell’economia basati su segnali di stabilizzazione del comparto immobiliare e di possibile rallentamento del forte processo di liquidazione delle scorte. Lo stesso Bernanke ha aggiunto che un eventuale peggioramento delle condizioni finanziarie, metterebbe nuovamente a rischio l’ipotesi di ripresa graduale. Dopo la testimonianza davanti alla commissione congiunta del Congresso, Bernanke ha incontrato un gruppo di senatori repubblicani. Uno di questi ultimi (John Ensign del Nevada) ha dichiarato che Bernanke si sarebbe spinto a stimare al 2% la crescita attesa per il 2010 ed al 4% quella per il 2011. Nel frattempo le parole del presidente della Fed sono state in parte supportate dal recupero dell’indice Ism non manifatturiero di aprile, che rimane comunque a 43,7 ossia abbondantemente sotto quota 50. Sul mercato monetario infine il tasso LiborDollaro a 3 mesi si è posizionato al di sotto dell’1%. Il maggior ottimismo tra gli operatori è testimoniato anche dalle dichiarazioni rilasciate ieri da Robert Shiller dell’università di Yale, che si è espresso con toni più positivi sull’andamento atteso dei mercati azionari. Per oggi, in vista della corposa asta da 22Mld$ sul decennale, il livello di resistenza a 3,15% viene confermato.
Valute: Dollaro sostanzialmente stabile vs. Euro intorno a 1,3350, dopo essersi nuovamente spinto poco oltre quota 1,34 che rimane anche per oggi un livello di resistenza importante. In attesa delle decisioni di domani della Bce in tema di manovre non convenzionali, il supporto nel breve è compreso nel range 1,32-1,3250. Le indiscrezioni circa l’esito degli stress test hanno innescato un flusso di acquisti di Yen sia verso Euro sia verso Dollaro durante la notte. L’ampiezza del movimento potrebbe essere stato favorita dall’ennesima giornata di festività in Giappone. Verso Euro oggi la resistenza si colloca a 132,90 mentre i supporti a 129,90 e 128,90. Verso Dollaro l’area di supporto più vicina si colloca a 97,50-80.
Materie prime: tra gli energetici in calo il greggio Wti (-1,2%) dopo aver raggiunto in giornata i 54,83$, livello massimo del 2009. Il calo è dovuto all’apprezzamento del Dollaro, all’inversione delle borse ed ai timori di ennesimo aumento delle scorte Usa, i cui dati saranno annunciati questo pomeriggio. Negativo anche il gas naturale (-3%). Tra gli industriali in calo il rame (-1,6%) mentre nichel (+0,8%) e zinco (+0,8%) hanno proseguito la fase di rialzo. Tra i preziosi, andamento volatile per l’oro che chiude in lieve rialzo (+0,2%) intorno ai 900$ dopo essersi spinto fino oltre i 916$ nel corso del pomeriggio. Rialzo più marcato per l’argento (+2,9%). Infine tra gli agricoli in evidenza caffè (+2,9%) e cacao (+2%).
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