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Banche Usa: che fine ha fatto il divieto di gestire hedge fund e privaty equity?

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(WSI) –Tassi di interesse: forti ribassi sui listini azionari in area Euro sulla scia della deludente revisione al ribasso del superindice cinese di ieri notte e delle tensioni scaturite dall’imminente rimborso da 442Mld€ che le banche europee dovranno restituire alla Bce domani a causa della scadenza dell’operazione di rifinanziamento ad 1 anno.

Si è così assistito all’acquisto di bond tedeschi ed a forti vendite azionarie, con i titoli bancari particolarmente colpiti. In allargamento gli spread ed i cds sui titoli periferici. Bloomberg News segnala la notizia secondo cui, in base a voci di trader anonimi, le banche centrali europee avrebbero acquistato bond greci, portoghesi ed irlandesi focalizzandosi su scadenze fino a 5 anni, tranne alcune eccezioni su scadenze più lunghe su quelli greci.

Per supportare liquidità al mercato ieri la BCE ha collocato 162,9 Mld€ a 7 giorni, una quantità superiore rispetto ai 151,5Mld dell’asta del 22 giugno. E’ aumentato anche il numero di banche che hanno richiesto fondi passato a 157 da 114. Attenzione focalizzata oggi sull’esito dell’asta LTRO a tre mesi, con allocazione piena al tasso dell’1%.

Secondo molti operatori fornirà un’istantanea sullo stato di salute delle banche europee. Tale forma di rifinanziamento è più costosa rispetto al mercato interbancario, e quindi qualora ci fossero richieste elevate significherebbe che le banche (od alcune di esse, come ad esempio quelle spagnole) stanno avendo difficoltà nel finanziarsi sul mercato.

L’Euribor a tre mesi ieri è salito ai massimi dallo scorso settembre allo 0,761%. Bloomberg ha segnalato che, in base ad una fonte anonima, Deutsche Bank, Commerzbank e Bayerische Landesbank avrebbero passato gli stress test condotti tra le principali 25 banche europee.

Sul fronte macro oggi sono attesi i dati relativi all’inflazione italiana ed europea nel mese di giugno. Negli Usa i tassi di mercato sono calati a causa delle forti tensioni sui mercati. Le borse hanno chiuso in forte ribasso con l’indice S&P500 che ha perso oltre il 3% guidato dai settori delle risorse base, finanziari e tecnologia. Gli acquisti si sono riversati sui Treasury con il tasso a due anni che ha raggiunto il nuovo minimo storico a circa lo 0,585%.

Oltre alle questioni europee, ha contribuito al nervosismo il forte calo della fiducia dei consumatori americani a giugno (52,9 da 62,7) con un deterioramento della componente occupazionale. Il calo è stato marcato negli stati costieri che sono danneggiati dalla perdita di greggio nel Golfo del Messico.

Secondo Bloomberg l’ex governatore 82enne della Fed, Volcker, sarebbe deluso dalla versione finale della legge che porta il suo nome. La prima versione prevedeva che alle banche fosse vietato gestire hedge fund e private equity. La revisione dell’ultima ora ha portato ad un compromesso che consente alle banche di investire fino al 3% del loro capitale in tali fondi.

E’ però soddisfatto del divieto fatto alle banche di fare trading col proprio capitale. Sul fronte macro, oggi è atteso il Chicago Pmi di giugno. In programma anche i discorsi di numerosi membri (votanti e non) della Fed.

Valute: ieri è proseguito l’apprezzamento del dollaro vs euro sulla scia del calo delle borse mondiali. Questa mattina si sta assistendo ad un recupero dell’euro in linea con l’apertura positiva delle borse europee. Il cross trova un primo livello di resistenza in prossimità di 1,2280-1,23. Il supporto si colloca a 1,2150.

L’euro ha perso terreno anche nei confronti dello yen con il cross calato ieri ai minimi da fine 2001 recuperando però soglia 108 durante la notte. Il supporto si colloca a 107,70. Il dollaro/yen trova un livello di supporto a 88. Ennesimo nuovo record del franco svizzero vs euro.

Materie Prime: forti ribassi per le materie prime che si avviano a chiudere il trimestre con la peggiore performance trimestrale da oltre un anno. Particolarmente venduti i metalli industriali con perdite comprese tra il 4 ed il 7,5%. In calo anche gli energetici con il greggio Wti sceso sotto i 76$. Tra i preziosi l’oro resiste alle vendite chiudendo in rialzo dello 0,3%. Tra gli agricoli forte ribasso per il cacao (-5%), in controtendenza lo zucchero (+2,3%).

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