Roma – Per le banche italiane la situazione rimane ancora molto precaria, come si legge oggi in un articolo pubblicato sul Financial Times, intitolato “Tail risk italiano”. Nelle ultime sedute i titoli azionari delle banche hanno continuato a rimanere sotto pressione e, quel che è peggio, i CDS (credit default swaps) cioe’ i derivati che misurano il grado di rischiosita’
fanno tuttora i conti con l’avvertimento che Moody’s ha lanciato lo scorso 17 giugno sul debito sovrano dell’Italia.
Nel mese di giugno, secondo quanto riporta Moody’s Analytics, i prezzi dei CDS su Banca Popolare di Milano e Ubi si sono ulteriormente allargati, rispettivamente del 70% e del 59% (vedi il grafico allegato, che si riferisce anche ad altre banche).
Ecco quanto afferma Moody’s:
“Le banche (italiane) sono scambiate a un Cds-implied gap (ovvero a un differenziale che tiene conto dei cds) che corrisponde a un rating inferiore tra i sei e gli otto punti rispetto alla valutazione senior di Moody’s. Questa (situazione) riflette la combinazione di un contesto di stress e allo stesso tempo problemi duplici che riguardano il rating. La pressione deriva dagli effetti potenziali provocati dal debito sovrano (dell’Italia) così come anche anche dalle indicazioni di un cambiamento nelle percezioni di un sostegno sistemico. Noi riteniamo che anche se i cambiamenti del rating dovessero restringere il gap che sussiste tra i rating che i CDS implicano e quelli di Moody’s, un gap negativo potrebbe persistere ancora”. Ancora, “notiamo che l’Italia stessa ha un gap che tiene conto dei CDS che porta il rating a un valore inferiore di otto punti”.
Intanto nella giornata di oggi le banche italiane rimangono osservate speciali, a causa della manovra del governo. L’attenzione è sulla tassazione delle rendite finanziarie, portata al 20%.
Intervistato dal canale televisivo Class Cnbc, Niccolò Pini, gestore di Banca Ifigest afferma che questa “è una manovra dura, che colpirà i privati. Da parte del governo c’è stata la volontà di colpire gli istituti finanziari, che attraversano una fase già difficile”.