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Banche italiane finiscono nel mirino di JP Morgan

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Avvio in calo questa mattina per le borse europee sulla scia delle perdite di Wall Street, ma con un qualche supporto offerto dalle piazze asiatiche in rialzo sui dati dell’export cinese, rimanendo in attesa delle decisioni sui tassi della Bce e della Banca d’Inghilterrache arriveranno in giornata. In merito alla Bce, scontata la conferma del costo del denaro all’1%, saranno almeno due i temi al centro dellaconferenza stampa di Trichet.

Da una parte il programma di acquisti di bond sul mercato secondario, su cui Francoforte è stata finora scarna di dettagli e sulla cui utilità sembrano esserci divergenze all’interno dello stesso direttivo Bce.

Dall’altra i tempi della ‘exitstrategy’ monetaria: di fronte alla crisi debitoria europea e ad una domanda di liquidità crescente da parte delle banche, la banca centrale potrebbe decidere di ritardare ulteriormente i tempi di abbandono delle operazioni di rifinanziamento a rubinetto e a tassofisso. Le attese sono di tassi invariati anche in Gran Bretagna.

Titoli a cui guardare: Italia

Attenzione rivolta alle società legate al fotovoltaico, in evidenza ieri dopo la notizia che l’approvazione del nuovo contoenergia è attesa nella seduta della conferenza Stato-Regioni in programma il 17 giugno.

A complicare la presentazione del piano, atteso da migliaia di imprese produttrici di pannelli e di energia solare che stanno risentendo dell’attuale incertezza del quadro normativo, sono state le elezioni regionali dello scorso aprile.

Il nuovo conto energia, secondo una bozza del decreto, prevede per il 2011 un taglio degli incentivi fra il 18% e il 20% l’anno prossimo con tetto massimo di1.000 Mw, mentre nel 2012 e nel 2013 le riduzioni saranno intorno al 6% con un tetto di altri 2.000 Megawatt per anno. Nel 2009 sono stati incentivati 1.200 Mw di di energia solare installata con l’obiettivo di arrivare a 8.000 al 2020.

Banche italiane: focus rivolto questa mattina alle banche italiane dopo che JP Morgan ha tagliato il target price dei primari istituti del Paese. Nel dettaglio, il target price di Pop. Milano è stato abbassato a EUR4,20 da EUR4,95 con giudizio Neutral, quello di Intesa Sanpaolo è passato a EUR3,0 da EUR3,80 con giudizio Overweight, Mediobanca è passata a EUR9,14 da EUR9,60 con rating Neutral, Montepaschi a EUR1,0 da EUR1,20 e giudizio Neutral e Ubi Bancaa EUR8,20 da EUR10,75 con giudizio Neutral.

Ubi Banca (EUR6,905): conta di riuscire a migliorare i proventi operativi nel secondo semestre dell’anno grazie a un’intensa azion edi repricing e di riposizionamento sia sui margini di interesse sia sulle commissioni. L’Ad Victor Massiah ha confermato la guidance 2010su un costo del credito sotto gli 80 bp da 88 bp del 2009.

Altri titoli in Europa

BP (GBp391,55): ha ceduto oltre il 4% ieri per effetto dei timori di un mancato pagamento del dividendo. In allargamento anche il Cds a 5anni sul debito della società, più che triplicato dai 101 bp rilevati il 31maggio. I politici statunitensi stanno facendo pressione sulla società affinché sospenda il pagamento dei dividendi per pagare i danni legali e ambientali causati dalla fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico per l’espolsione della piattaforma petrolifera del 22 aprile scorso.

Nokia (EUR7,80): ha ceduto il 2,32% ieri toccando i nuovi minimi dell’anno a EUR7,64 sulle speculazioni di un possibile allarme sugli utili da parte del colosso mondiale dei cellulari. A limitare le perdite hanno tuttavia contribuito le previsioni diffuse da Texas Instruments, che non vede un rallentamento della domanda in Europa nonostante le turbolenze dell’economia e la debolezza dell’euro.

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