(WSI) – Ancora un avvio debole per le borse europee, che estendono le perdite di questa settimana in un contesto in cui la crescente preoccupazione per le rivolte in Libia ha infiammato le quotazioni del greggio (il derivato americano è salito sopra i USD100,0 al barile) facendo temere ricadute sulla crescita globale.
Giornata densa sul fronte corporate con diverse primarie aziende che hanno rilasciato i risultati prima dell’avvio delle contrattazioni. France Telecom ha comunicato profitti nel 2010 in crescita a EUR4,88 mld, mentre la banca francese Crédit Agricole ha archiviato il 4Q10 con una perdita netta di EUR328,0 mln, contro l’utile di EUR433,0 mln dello stesso periodo del 2009. Il risultato, seppur in peggioramento, è migliore rispetto alle attese degli analisti che si attendevano una perdita di EUR 422,0 mln.
Tra le altre società che hanno rialsciato i risultati, il gruppo chimico tedesco Basf nel 4Q10 ha raddoppiato l’utile netto a EUR1,1 mld superando le previsioni de mercato, mentre Allianz ha archiviato il 2010 con un utile netto a EUR5,2 mld, oltre le aspettative di mercato, anche se il 4Q10 è risultato sotto le stime.Infine, Rbs ha chiuso il 2010 in rosso per GBP1,1 mld, facendo peggio delle aspettative.
PIAZZA AFFARI
Piazza Affari ha aperto in lieve flessione stamane, con l’indice FTSE/MIB a 21.850 pts. Attenzione rivolta questa mattina a Tenaris, che ha archiviato il 4Q10 con un utile netto pari a USD321,2 mln, in crescita del 33% rispetto ai USD240,8 mln conseguiti nell’analogo periodo 2009. L’Eps si è invece attestato a USD0,27, meglio dei USD0,19 di un asnno prima. I ricavi sono saliti del 12%, attestandosi a USD2,06 mld contro i USD1,85 mld di dodici mesi prima. Guardando all’intero esercizio, Tenaris ha riportato profitti pari a USD1,141 mld (-6%) e un giro d’affari per USD7,7 mld (-5%). La società proporrà un dividendo annuale di USD0,34 per azione.
Focus anche su Generali, che ieri sera ha comunicato una raccolta premi complessiva pari a EUR73,188 mld nel 2010, in crescita del 3,8% rispetto al 2009. In agenda oggi i risultati preliminari di Saras, Telecom Italia, Danieli, Digital Bros, BB Biotech, Aut. Meridionalie Sogefi.
Banche: gli impieghi complessivi delle banche italiane al settore privato nel gennaio del 2011 sono cresciuti su base annua del 5,53% dopo essere saliti nel dicembre del 2010 del 4,25% (dato rivisto da3,61%). Le sofferenze bancarie lorde hanno continuato a crescere superando a dicembre, i EUR77,753 mld.
Banco Popolare (EUR2,534): l’Ad Pier Francesco Saviotti ha affermato che l’istituto ha chiuso il 4Q10 in linea con le attese, sottolineando di essere possibilista in merito alla distribuzione di un dividendo sul 2010. Saviotti ha inoltre sottolineato che la banca non ha rischi in nessuno dei paesi del Nord Africa e Medio Oriente oggetto di disordini in queste settimane.
WALL STREET E ASIA
Wall Street ha chiuso ieri un’altra seduta in territorio negativo, appesantita dalle notizie in arrivo dalla Libia. Il Dow Jones e l’S&P500 hanno ceduto rispettivamente lo 0,88% e lo 0,61%, mentre l’indice tecnologico Nasdaq100 ha esteso i ribassi allo 0,94% scendendo nelcorso della seduta anche sotto la soglia dei 2.300 pts.
Ancora increscita il Vix, l’indice della volatilità implicità delle opzioni dell’indice S&P500, che con un +6,39% si porta sopra i 22,13 pts. Pochi effetti ha avuto il dato macro migliore delle attese messo a segno a gennaio dalle vendite di case esistenti, risultato a gennaio a 5,36 mln rispettoa i 5,23 mln stimati. Per quanto riguarda le trimestrali, tonfo di Hewlett-Packard all’indomani dei conti. Il titolo ha chiuso in calo del 9,62% penalizzato dall’andamento delle vendite e dalla guidance della società sul trimestre in corso. Nel comparto retail segno meno per Lowe’s e Saks nonostante i risultati migliori del previsto.
In Asia, il Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha lasciato sul terreno stamani l’1,19%, depresso dal rincaro delle quotazioni del greggiosulle tensioni in Libia e da annunci di aumenti di capitale di società giapponesi. -1,34% l’Hang Seng.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Apertura piatta per i futures Bund tedeschi: il sostegno che giunge dalla crisi libica, e dal conseguente riposizionamento del mercato sugli asset meno rischiosi, viene al momento compensato da una certa debolezza dei Treasuries, appesantiti tra ieri e oggi da oltre USD6 0,0 mld di aste sulle scadenze a cinque e sette anni. Sul mercato primario europeo, gli operatori si concentrano oggi sull’asta dei titoli indicizzati italiani. Il Tesoro offre fino a EUR1,5 mld della decima tranche del Btpei 15-9-2021.
MACROECONOMIA
Ricca oggi l’agenda macro; in Italia sono previsti vendite al dettaglio (atteso +0,1%) ed il superindice di fiducia economica di Eurozona difebbraio (106,8). Negli Stati Uniti sono da seguire in particolare gliordinativi di beni durevoli (atteso +2,7% in gennaio), le richiestesettimanali di sussidi di disoccupazione (consensus +400.000) e le venditedi nuove case in gennaio (stime a 310.000 unità da 330.000 di dicembre). Dall’interno della Bce si moltiplicano i commenti di preoccupazione per ilrisveglio delle tensioni inflazionistiche in Europa, con il mercato chesembra orientato a prevedere un rialzo dei tassi in tempi più brevi rispetto a prima. Trichet è intervenuto ieri sera per ribadire l’idea di sanzioni automatiche sui paesi della Zona Euro che non rispettano i paramentri di bilancio Ue. La Commissione Ue propone invece sanzioni solo se un Paese sfora i vincoli in maniera ripetuta.
CAMBI E COMMODITIES
Sul mercato dei cambi, dollaro debole sui timori di un allargamento dell’instabilità dalla Libia a tutto il Nordafrica e il Medioriente, una delle pricipali regioni al mondo per la produzione di greggio. Il franco svizzero, tradizionale valuta rifugio, tocca un nuovo massimo sul biglietto verde che, secondo gli operatori, sta progressivamente perdendo il suo ‘appeal’ di porto sicuro.
Altre divise come l’euro, invece, traggono supporto dalle aspettative di rialzi dei tassi in tempi più rapidi rispetto agli Stati Uniti, specie dopo gli ultimi commenti di deciso stampo anti-inflazionistico giuntida esponenti della Bce. Sul fronte delle commodities, il petrolio Wti americano viaggia ai nuovi massimi da due anni e mezzo a ridosso dei USD102,0 al barile: si teme un allargamento ad altre aree petrolifere, compresa l’Arabia Saudita, dei disordini e delle violenze attualmente esplose in Libia, che già hanno causato la riduzione di oltreun quarto della produzione del paese, membro dell’Opec. Il dato settimanale Eia sulle scorte Usa di greggio, benzina e prodotti raffinati, normalmente diffuso il mercoledì, è stato posticipato ad oggi pomeriggio, per questa settimana, a seguito del lunedì festivo negli Usa.
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