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Banche europee un vero problema, meglio gli istituti Usa

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New York – Ancora tanti anni prima di poter arrivare a una soluzione per la crisi nell’Eurozona. Le banche del Vecchio Continente non se la passano affatto bene, considerando i vari titoli in bilancio. Roger Crandall, chief executive di MassMutual, sostiene di avere una rinnovata fiducia sugli istituti finanziari Usa.

“Sono molto più fiducioso sulle banche americane di quanto non lo fossi ormai da anni. Sicuramente molto più fiducioso rispetto al sistema finanziario europeo. L’operazione LTRO condotta dalla Banca centrale europea ha risolto appena il problema di liquidità, ma il problema dei debiti sovrani continuerà. Le banche dovranno pertanto continuare il percorso nella ricerca di maggiore capitale. In modo particolare le banche spagnole”.

Sarà una continua sfida. “Il problema in Europa non si risolverà in pochi giorni e nemmeno in pochi mesi. Ci vorranno tre, quattro, cinque anni. Durante il processo di soluzione dei problemi inoltre, se ne presenteranno altri da affrontare”.

Si tratta di una strada tortuosa, anche qui come per gli Stati Uniti, demarcata da un continuo invecchiamento della popolazione e un calo della natalità.

Stati Uniti: “Mi piacerebbe vedere i tassi di interesse muoversi al rialzo. Questo perché le fondamenta economiche della ripresa stanno diventando più forti. Ma gli investitori continuano a guardare ai Treasury come asset rifugio, visto il momento di incertezza. Credo che questo sia un qualcosa di veramente negativo per i risparmiatori. Quello che sta accadendo è che chi garantisce prestiti ne sta traendo lauti profitti, mentre chi prende a prestito soffre. Grosso problema, con l’America che continua ad invecchiare, con 40 milioni di persone oltre i 65 anni, e 10.000 che ogni giorno entrano in pensione”.

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